4-2. È questo il risultato della notte di Lione. E per la Roma e i romanisti l’avventura europea si complica e non poco. Ma ecco che tornano ricordi tutt’altro che piacevoli per i colori giallorossi, che con le manifestazioni internazionali hanno sempre avuto un rapporto un po’ conflittuale. Tralasciando le valanghe di gol prese da Manchester United, Bayern Monaco e Barcellona, la mente va a quanto successo all’inizio di questa stagione, ossia a Roma-Porto. Uno 0-3 che, ancora oggi, a distanza di mesi, in molti non riescono a spiegarsi. Un vero e proprio disastro, tenendo conto anche dell’ottimo 1-1 ottenuto in trasferta. Un addio alla Champions a dir poco amaro e che ha cancellato quanto di buono era stato fatto dagli uomini di Spalletti nella seconda parte della passata stagione. Perché se il terzo posto e la qualificazione ai preliminari sono così preziosi un motivo, in fondo, ci dovrà sempre e comunque essere.
Inutile girarci troppo attorno infatti. Tra Champions League ed Europa League c’è un vero e proprio abisso sotto tanti, forse troppi, punti di vista. A volte si ha la sensazione di parlare di due mondi diversi e paralleli. Un confronto impari? Purtroppo sì. E il tutto è incredibilmente confermato dagli appena 30 milioni di euro che si andrebbero a incassare in casa di trionfo nella seconda competizione continentale. Una nullità in confronto ai milioni e ai ricavi che frutta la cosiddetta coppa dalle grandi orecchie. Non è un caso che la suddetta cifra viene incassata semplicemente in caso di passaggio ai gironi. Chiaro il concetto no? Sono i dati a far capire che si tratta di un vero e proprio business e giro d’affari. Per fare un esempio, Barcellona e Juventus, finaliste due edizioni fa, hanno ricavato oltre un miliardo di euro. Una cifra a dir poco pazzesca e astronomica.
La Champions League inoltre prevede una sorta di premio di consolazione e di solidarietà per le squadra eliminate ai preliminari, che si aggira intorno ai due milioni di euro. Anche la Roma ne ha quindi beneficiato quest’anno. Nulla ovviamente in confronto a quello che si può incassare partecipando alla competizione:anche il solo stare ai gironi della coppa dalle garantisce ben 12 milioni di euro, con 1,5 milioni per ogni vittoria e 500 mila per un pareggio. Roba non da poco. I rimpianti dunque non possono che crescere e aumentare. Però questo è il calcio. Basta sbagliare una partita per buttare tutto al vento. Basta una notte storta per entrare maledettamente nel dimenticatoio. Detto questo, non bisogna assolutamente snobbare l’Europa League, per quanto, dal punto di vista economico, valga almeno dieci volte meno la cugina maggiore. Diritti tv, sponsor e immagine sono sicuramente inferiori. Però vincerla conta, anche perché spalanca le porte della Champions. Un accesso diretto tramite un trofeo in bacheca. C’è qualcosa di meglio? Probabilmente no. E allora che, oltre alla notte dell’Olimpico portoghese, la Roma potrebbe trovarsi a ripensare anche alla notte di Lione. Serate e partite tutt’altro che magiche. Profondamente tinte di rimpianti e mea culpa giallorossi.