Un attaccante spesso poco considerato (a torto) nel mondo del calcio regionale, uno che comunque ha sempre risposto con le reti alla fiducia concessagli dalle società dove ha giocato. Mario Scafati, attaccante classe 1981, sta per tagliare un prestigioso traguardo, quello delle 250 reti nei dilettanti. «Mi sarebbe piaciuto arrivare a questa quota in Promozione, ma segnare non è mai facile in nessuna categoria» dice l’attaccante, arrivato a dicembre al Casilina con cui ha realizzato 8 reti in 10 partite di Prima categoria.
«Sono venuto qui per la stima e l’amicizia che mi lega a mister Casarola: ci siamo conosciuti nell’anno molto difficile con la Giov. Hel. e quando è nata questa opportunità, ho deciso di coglierla». Gli manca un solo gol per fare cifra tonda e domenica c’è comunque un’occasione speciale: il Casilina, infatti, ospiterà la Borghesiana per un derby sempre molto sentito tra le due squadre che tra l’altro in questo momento vivono un periodo decisamente diverso.
I padroni di casa di mister Casarola sono in una zona medio-alta di classifica e possono ancora aspirare a un’ipotetica qualificazione in Coppa Lazio, mentre la Borghesiana è ultima assieme al Rocca Priora e vede vicino lo spettro della retrocessione. «Noi abbiamo l’obiettivo di vincere il maggior numero di partite da qui alla fine della stagione – dice Scafati -, poi tireremo le somme e vedremo dove saremo arrivati». A giugno, anche per lui, sarà tempo di bilanci e decisioni importanti.
«Forse sono gli ultimi mesi da giocatore, penso sia arrivato il momento di staccare la spina. Vedrò cosa fare anche in base agli impegni lavorativi». Un passo indietro per parlare della vittoria sul campo dell’Atletico Torbellamonaca dove ha siglato la sua 249esima perla in carriera. «Gli avversari hanno palesato diverse difficoltà. Prima del loro iniziale vantaggio avevamo sciupato alcune occasioni clamorose, poi prima dell’intervallo abbiamo comunque trovato il gol dell’1-1 con Iacobelli». A inizio ripresa, poi, il gol decisivo, con una firma abbastanza banale: la sua. «Ho segnato di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo, praticamente mi è caduta in testa» sorride Scafati che ha voglia di festeggiare al più presto il grande traguardo.