Un turno in meno da giocare e il vantaggio sui play out è rimasto invariato. Mancano otto gare alla fine del campionato di Promozione e l’Atletico Morena, pur cedendo per 2-0 sul campo della Pro Roma, ha mantenuto sei punti di vantaggio sul Borgo Podgora, in questo momento prima squadra ad andare ai play out.
Tra l’altro i ragazzi di mister Fabio Branchini non hanno nemmeno demeritato, anzi la sconfitta forse è eccessiva per quello che hanno messo in campo soprattutto nella prima frazione come sottolinea il difensore centrale classe 1996 Leonardo Marianelli.
«Nel primo tempo abbiamo sempre fatto la partita, lasciando pochissimi spazi a una squadra che attualmente è quarta in classifica e creando almeno tre o quattro palle gol importanti. Nella ripresa loro hanno sbloccato il risultato solo attorno alla mezzora e poi in pieno recupero, prima del gol del raddoppio, l’arbitro ha sorvolato su un chiaro fallo da rigore nei miei confronti. Insomma una sconfitta che non racconta come sia andata realmente la partita».
Nel prossimo turno l’Atletico Morena ospiterà un altro Atletico, quel Torrenova che con 23 punti è attualmente al quart’ultimo posto e in piena zona play out. «Sarà sicuramente una partita tosta, ma noi dobbiamo cercare di fare risultato visto che giochiamo in casa e contro un avversario che ci è dietro in classifica».
La storia di Marianelli è abbastanza particolare: l’ex difensore del Marino, che in passato aveva collezionato col Città di Ciampino qualche presenza in Promozione, è stato tesserato dal club capitolino a metà ottobre dopo aver chiesto di entrare a far parte del gruppo di mister Branchini. «L’ho fatto sia per motivazioni logistiche che per fare un’esperienza in Promozione e sono contento che l’Atletico Morena me ne abbia dato l’opportunità. Ho collezionato una dozzina di presenze in questa stagione e devo ringraziare tutti i miei compagni, in particolare i vari Ticconi, Battistelli, Ippoliti e Gazzella che mi hanno sempre incoraggiato e aiutato a entrare nei meccanismi di questa difficile categoria».