LA RIUNIFICAZIONE DELLE DUE COREE
un testo sull’amore
di Joël Pommerat
regia di Alfonso Postiglione
con Sara Alzetta, Giandomenico Cupaiuolo, Paolo De Vita, Biagio Forestieri,
Laura Graziosi, Giulia Innocenti, Gaia Insenga, Armando Iovino, Giulia Weber
scene Roberto Crea
costumi Marianna Carbone
musiche Paolo Coletta
scrittura fisica Simona Lisi
aiuto regia Beatrice Tomassetti
regia Alfonso Postiglione
produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
in collaborazione con La Corte Ospitale (Rubiera) e Armunia Festival Inequilibrio (Castiglioncello)
dal 28 marzo al 2 aprile 2017
LA RIUNIFICAZIONE DELLE DUE COREE
di Joël Pommerat
traduzione di Caterina Gozzi
con Sara Alzetta, Giandomenico Cupaiuolo, Paolo De Vita, Biagio Forestieri, Laura Graziosi, Giulia Innocenti, Gaia Insenga, Armando Iovino, Giulia Weber
scene Roberto Crea
costumi Marianna Carbone
musiche Paolo Coletta
scrittura fisica Simona Lisi
aiuto regia Beatrice Tomassetti
regia Alfonso Postiglione
produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
in collaborazione con La Corte Ospitale (Rubiera) e Armunia Festival Inequilibrio (Castiglioncello)
La riunifcazione delle due Coree di Joël Pommerat è un testo sull’amore.
La coatta divisione politica delle “due Coree” si presta soltanto come metafora, di platonica discendenza, per interrogarsi sulle difcoltà di ri-unione di due anime gemelle.
Difatti, il flo tematico dei 18 quadri per 51 personaggi per 9 attori è l’amore come fenomeno difettoso. Amore coniugale, sessuale ma anche fliale, amore vissuto, o solo sognato, desiderato. Celebrando soprattutto le fatiche e gli inciampi dell’esperienza sentimentale, ciò che si costruisce è un caleidoscopio di situazioni, indipendenti narrativamente, che si susseguono una via l’altra, a inseguire un’ossessione, un’illusione, in un circolo più vizioso che virtuoso. Perché non c’è unione senza separazione, appagamento senza insoddisfazione, appropriazione senza perdita, felicità senza dolore. Una giostra sempre in corsa, da cui è impossibile scendere, inevitabile come la vita, con l’amore, sua necessaria costituzione, a dettarne, implacabile, le regole. Un varietà dell’amor soferto che un coro di “innamorati anonimi” tenta di mettere in scena sotto forma di performance sentimentali. Un girotondo di relazioni, una altalena di emozioni, dove ora si sorride e poi ci si commuove, in un afato tragicomico dove non sempre predomina l’azione ma ciò che in silenzio scorre nelle pieghe dei discorsi.
Il linguaggio de La riunifcazione delle due Coree è contemporaneo, reale e concreto. Ma gli scrosci di surrealtà con cui l’autore innafa alcuni dei suoi confronti drammatici sollevano a tal punto la marea della loro emotività da sommergere noi che guardiamo con lo stesso umore, che ci respinge o cattura, che ci tiene a galla tra un sogno o un incubo, ma permette a tutti di nuotare nello stesso mare dei sentimenti, scivolando, come direbbe Ibsen, sull’onde delle (inevitabili) parole d’amore.
I nostri innamorati, del discorso amoroso sono qui a verifcarne le possibili nuove sfaccettature, o invece le solite temperature, per accorgersi magari che l’unica lingua che tutti conosciamo è quella dei sentimenti… o ancora vedersi rivelati – parafrasando Tolstoj – che tutti gli amori felici, sono felici allo stesso modo; ogni amore infelice, lo è a modo suo.
L’autore | Joël Pommerat nasce nel 1963 a Roanne (Francia). Prima attore, dal 1986 diventa autore e regista dei suoi testi (ma lui ama defnirsi “autore di spettacoli”) fondando nel 1990 la compagnia Louis Brouillard con cui prosegue il suo percorso teatrale.
Nel 2006 partecipa al 60esimo Festival d’Avignon con la messa in scena di tre suoi testi. Dallo stesso anno e fno al 2010 è artista residente al Theatre du Boufes du Nord, invitato da Peter Brook. Dal 2010 al 2013 è regista associato presso l’Odeon-Theatre de l’Europe e presso il Theatre National de Bruxelles.
Tra i suoi testi, “Au monde”, “Les Marchands”, “Cet enfant”, “Je tremble”, “Ma chambre froide”, “La grande et fabuleuse histoire du commerce”, nonché le riscritture delle favole come “Cendrillon” (Cenerentola), “Le petit chaperon rouge” (Cappuccetto rosso) e una versione del “Pinocchio” di Collodi.
Per “La reunifcation des deux Corees” ha vinto il Premio Beaumarchais/Le Figaro come miglior autore; il Premio come Miglior Spettacolo al Palmarès du Théâtre e il Premio del Syndicat de la critique come miglior creazione in lingua francese.
La versione francese dello spettacolo è stata co-prodotta dal Mercadante-Teatro Stabile di Napoli nell’ambito del progetto Cities on Stage.
Il regista | Alfonso Postiglione nasce a Napoli nel 1970. Attore e regista, formatosi alla Civica Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano a inizio anni ’90, divide il suo lavoro tra teatro, cinema e televisione.
In teatro ha recitato, tra gli altri, per Marco Baliani, Gigi Dall’Aglio, Davide Iodice, Massimiliano Civica, Giancarlo Sepe, Luca De Fusco, Claudio Di Palma e per registi stranieri come Eimuntas Nekrosius, David Greig, Graham Eatough, Virginio Liberti, Mauricio Paroni De Castro.
Nel 1995, è tra i fondatori della compagnia Rossotiziano, per cui recita e dirige alcuni spettacoli fno al 2005.
Per il cinema e la tv, lavora sia come attore – con Paolo Sorrentino, Giulio Manfredonia, Carlo Vanzina, Toni D’Angelo, Antonio Albanese, Alberto Sironi, Maurizio Zaccaro, Alessandro Angelini, Stefano Sollima, Francesca Comencini, Claudio Cupellini, ecc… – che come regista di documentari di argomento eno-gastronomico e di videoclip musicali e flm cortometraggi di fnzione, per cui vince vari festival, e nel 2009 il Globo d’Oro della stampa estera in Italia.