RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA SILVANO MOFFA
L’assessore Calamita (o Calamità, con tanto di accento), invece di lanciarsi in puerili elucubrazioni sulle attività poste in essere dal sottoscritto in passato nel campo della gestione integrata dei rifiuti che, peraltro, peccano di superficialità oltre ad essere condizionate dalla cecità ideologica di cui è ampiamente pervaso, avrebbe dovuto ringraziarmi per aver scoperchiato la pentola di un possibile utilizzo dei capannoni dell’Alstom come deposito di rifiuti industriali. La notizia è fondata. L’averla resa pubblica toglie alibi a chi, nel silenzio e nella indifferenza, persegue obiettivi di questo tipo. Dovere di una pubblica amministrazione è quello di vigilare e di informarsi. Ci chiediamo, per esempio, quali controlli il Comune abbia effettuato per verificare lo stato in cui si trovano quei capannoni da tempo abbandonati e lasciati incustoditi, nonostante al loro interno vi siano ancora macchinari in fase di deterioramento. Non solo. Una amministrazione oculata avrebbe dovuto chiedere all’Alstom, vista la rilevanza di quell’insediamento industriale dismesso al centro della città, di essere costantemente tenuta al corrente di eventuali cessioni o di un diverso utilizzo dell’area. Più volte detta azienda ha respinto offerte di società operanti nel settore ferroviario che pure avrebbero potuto assicurare continuità produttiva ed occupazionale. L’assessore Calamita evidentemente considera tali questioni marginali e, a fronte della notizia che ho dato, dimostra soltanto di essere uno sprovveduto.
Quanto al passato, dovrebbero vergognarsi proprio questi saccenti come Calamita. A differenza loro, le nostre amministrazioni hanno assicurato posti di lavoro (vedi Gaia) che ora stanno distruggendo, sistemi industriali competitivi e non inquinanti, dismissioni di attività a impatto nocivo per l’ambiente, controlli accurati della discarica che peraltro fu autorizzata prima della mia elezione a Sindaco. Senza contare che i cittadini, proprio grazie a quella gestione, hanno beneficiato di un sistema fiscale favorevole e il Comune, con il termovalorizzatore, ha incassato 11 milioni. Tutto nell’ambito di una gestione pubblica e non privata dei rifiuti.