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Tariffe monstre: Caligiore e altri sei sindaci della provincia di Frosinone chiedono un nuovo vertice sulla situazione Acea

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Attraverso un comunicato congiunto, sei sindaci della provincia di Frosinone, guidati dal Primo Cittadino di Ceccano Caligiore, chiedono un altro incontro con il Presidente della Provincia Antonio Pompeo sulla situazione di Ato 5.

“L’attività svolta dalla STO nell’ambito dell’ATO 5 “si è caratterizzata per una attenzione prevalentemente rivolta a profili formalistici” ed “è risultata poco efficace”. A dirlo in una delibera dell’11 febbraio scorso – la n. 51/2016/R/IDR – è l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico e questo basta per il Sindaco di Ceccano, Roberto Caligiore, e quelli di Arnara, Boville Ernica, Pontecorvo, Strangolagalli, Supino e Torrice, a richiedere una nuova convocazione urgente dell’Assemblea dei Sindaci al fine di verificare gli atti di competenza della Segreteria Tecnica Operativa (la STO) ed adottare ogni decisione per poter garantire il corretto funzionamento di questo organismo.

Con una lettera inviata al Presidente dell’Amministrazione provinciale, Antonio Pompeo – che rappresenta anche il vertice dell’Autorità d’ambito – la nuova cordata dei Sindaci, ha deciso di chiedere doverosi chiarimenti. Anche perché con la delibera dell’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico adottata dell’11 febbraio scorso, sono state accolte le nuove tariffe idriche per il biennio 2012-2015 proposte dall’Autorità d’ambito ATO 5 Lazio Meridionale che vedono riconoscere ad ACEA ATO 5 S.p.A. conguagli per 53 milioni di euro.

Dato che “il riconoscimento di simili corrispettivi al gestore” dovrebbe “essere frutto di attenta ed accurata analisi da parte della STO” e queste operazioni, invece, non risultano essere state svolte, tant’è che la stessa Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico, con la sua delibera ne evidenzia la pochezza e la vacuità, ecco che per Caligiore e gli altri Sindaci, non è possibile far passare sotto silenzio nuovi costi a danno dei cittadini utenti e perciò diventa opportuno fare immediata chiarezza. Leggendo, infatti, la delibera dell’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico, gli stessi primi cittadini che hanno richiesto la nuova convocazione dell’Assemblea dei Sindaci, “con enorme sorpresa” hanno constatato che per i nuovi conguagli riconosciuti ad ACEA “l’attività svolta dalla STO…. è risultata poco efficace rispetto alla definizione degli elementi”, non è stato fornito “alcun documento recante la descrizione del processo di valutazione compiuto” e che la trasmissione dello specifico schema regolatorio “è avvenuta – per il tramite della STO – solo dopo tre mesi dall’approvazione”. Per Caligiore e gli altri sei Sindaci emerge un quadro assolutamente preoccupante in merito all’attività della STO, le cui carenze possono produrre – purtroppo – effetti immediati e diretti sulle tariffe applicate dal gestore” e non è giusto che i cittadini continuino a pagare per una Segreteria della STO che sembra appiattirsi  “in modo del tutto acritico sulle documentazioni e sulle posizioni del gestore” e che pare non svolgere “tempestivamente le funzioni di competenza”.