La confisca segue, dopo pochi mesi, il decreto di sequestro dei beni anticipato, a conclusione di indagini patrimoniali, svolte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, che hanno consentito di rilevare come l’appartenente ai Casamonica disponesse di beni del valore del tutto sproporzionato rispetto al reddito percepito e dichiarato da se e dalle persone rientranti nel suo nucleo familiare, tanto da far ritenere che tali risorse economiche costituiscano provento o reimpiego di attività delittuose.
Il procedimento di prevenzione era stato avviato su proposta dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di via in Selci, sulla base dell’accertata pericolosità del soggetto, considerato socialmente pericoloso poiché dedito ad attività illecite di varia natura, con interessi principali che si sviluppano nel campo della truffa ed estorsione.
La Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, nel valutarne la perdurante pericolosità sociale, ha recepito la proposta di applicazione della misura di prevenzione patrimoniale avanzata dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma, basata sulla mancata dimostrazione della legittima provenienza dei beni nella disponibilità del proposto e la manifesta sproporzione tra il patrimonio accumulato dallo stesso e dal proprio nucleo familiare negli ultimi 20 anni, rispetto al reddito dichiarato al fisco.
La confisca è stata adottata sui beni già oggetto del sequestro anticipato, avvenuto lo scorso settembre e riguarda una villa e due terreni ubicati a Nettuno, un terreno ubicato in zona Ponte Galeria, un locale destinato ad uso commerciale a Tor Vergata, due imprese individuali con sede legale a Roma e 4 autovetture per un valore complessivo stimato di oltre 1.000.000 di euro.