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Biodistretto Val di Comino, un progetto già avviato, ecco i prossimi passi

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Riceviamo e pubblichiamo:
La nascita del biodistretto agricolo della Val di Comino è un progetto che dobbiamo subito portare in porto. Non c’è spazio per centrali a biomasse che potrebbero danneggiare un’ambiente unico in Italia. Le prossime tappe le decideremo insieme ai produttori locali e all’Assessore Hausmann con il quale da mesi stiamo lavorando a come utilizzare gli strumenti messi a disposizione dalla Regione. Il prossimo passo è ufficializzare al più presto una rete di aziende biologiche che possano condividere le stesse regole nella gestione dei prodotti.
Così Daniela Bianchi, Consigliera Regionale del gruppo MDP e componente della Commissione Agricoltura,  intervenendo  all’iniziativa “Biodistretto o Biomasse, la scelta della Val di Comino” organizzata presso il Comune di San Donato Val di Comino nella giornata di ieri. Tra gli altri, sono intervenuti Mari Pia, presidente dell’associazione “Valle di Comino Bio Natura & Salute”, il presidente del  presidente Biodistretto del Cilento  Emilio Buonomo, rappresentanti istituzionali e i sindaci della Val di Comino.

– Le condizioni per il biodistretto ci sono tutte. – spiega Bianchi – Su 280 aziende biologiche in provincia di Frosinone, ben 115 si trovano in Val di Comino. Tra i suoi prodotti più pregiati e riconosciuti ci sono il fagiolo cannellino, il pecorino di Picinisco e oltre 35 vitigni autoctoni riconosciuti dalla Regione come IGT.Il grande interesse suscitato dal biodistretto ci dice che gli abitanti della Val di Comino hanno scelto che il loro futuro è nell’agricoltura di qualità e nella salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio. Non certo in progetti di centrali a biomasse o altre istallazioni che potrebbero pregiudicare il delicato equilibrio della Valle. Questo perché la Val di Comino è una delle pochissime valli italiane presentate dall’inquinamento, questo anche grazie alla presenza del Parco Nazionale d’Abruzzo.

– L’impegno quindi – conclude la Consigliera Bianchi –  è quello di fare della Val di Comino un laboratorio di buone pratiche per l’intera Regione. Un territorio dove il paesaggio riesce ad riuscito ad essere l’infrastruttura più importante, capace di tenere insieme enogastronomia, cultura locale e sostenibilità.