Personale del Commissariato di Cassino ha denunciato un 31enne residente a Napoli, in quanto resosi responsabile, in due diversi episodi, dei reati di tentata truffa e truffa in concorso.
L’uomo, con il “modus operandi” della telefonata ad un’anziana signora, alla quale chiedere soldi e/o preziosi da far ritirare da un fantomatico carabiniere accompagnato da un finto avvocato, contatta una 70enne, residente nella Città Martire.
La signora, comprendendo subito si trattasse di una truffa, non accetta l’ “incontro”, ma contatta i figli che, immediatamente, raggiungono l’abitazione dell’anziana madre.
Qui notano una Panda sospetta, di cui annotano la targa per segnalarla alla Polizia.
In fuga da Cassino, il truffatore con il suo complice continua il “viaggio” sperando di poter mettere a segno il “colpo”.
A pochi chilometri, contatta un’altra donna che, purtroppo, cade nella “trappola” del truffatore, spaventata soprattutto dalla notizia, che scoprirà poi falsa, che il figlio era stato arrestato.
Per la sua scarcerazione doveva pagare euro 2.200.
Consegnata la somma la preoccupata madre, successivamente contatta il figlio , per rassicurarsi delle sue condizioni.
Nel frangente scopre di essere stata truffata e si rivolge al Commissariato di Cassino, riferendo di saper riconoscere il truffatore, con il quale aveva conversato in salotto.
Gli inquirenti “incrociano” i dati in loro possesso: dal numero di targa della Panda si risale alla identità del truffatore, con riscontro anche fotografico.
Sono in corso accertamenti per identificare anche il complice.
La Polizia di Stato invita sempre a diffidare degli sconosciuti o di chi telefona o bussa alla porta di casa per chiedere soldi : per qualsiasi difficoltà o emergenza contattare il numero di emergenza 113.
“Noi ci siamo #chiamateci sempre”