Codici: la soluzione per le liste di attesa nel Lazio non è il doppio accesso
Buone intenzioni da parte del Presidente della Regione Lazio Zingaretti che tenta di mettere mano su uno dei più annosi problemi della sanità italiana in genere, laziale nello specifico: le liste di attesa.
E’ stato presentato il nuovo piano regionale per la gestione di queste ultime, il decreto cambia radicalmente il canale di accesso al sistema che non sarà più unico, saranno infatti due gli accessi: il primo contatto avverrà con il medico di base e sarà quest’ultimo o il medico a cui ci si è rivolti a prenotare la prestazione necessaria e ad assegnare al paziente luogo e data del controllo mediante un software che comunica con il Recup regionale.
Rimane comunque un contesto di commissariamento per la sanità laziale ed un magro risultato che andrà innanzitutto monitorato nel tempo per vedere se funziona, ottenuto solamente grazie ad un “patto con i sindacati”e si dà una maggiore centralità al medico di base che rischiava di scomparire, anche perché più di un certificato di malattia e di una ricetta, ora invece potrà anche prenotare le prestazioni.
Con questa modalità, non si risolverà il problema delle liste di attesa perché rimarrà la violazione delle stesse a causa dell’assenza di posti letto: se alle 9 del mattino, come avviene, i pazienti vengono dimessi, alle 9:30 quei posti letto saranno già occupati. Quindi come potrà un software risolvere questo tipo di problema che è il vero nodo delle liste di attesa, ovvero la carenza di posti letto.