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Colleferro, cromo esavalente e altri metalli pesanti sotto gli inceneritori

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Italcementi Colleferro, rinviato a Valutazione Impatto Ambientale il progetto per l'utilizzo di ceneri da combustione

Cromo esavalente, Ferro e Arsenico: un concentrato di metalli pesanti che scorre all’interno delle falde acquifere superficiali sottostanti gli inceneritori di Colleferro.

Fumo sospetto inceneritore Colleferro

Concentrazioni, ben oltre i limiti di legge che gli autocontrolli aziendali non avevano mai riscontrato.

E’ stata l’Arpa Lazio – con un primo campionamento effettuato a gennaio dell’anno scorso –  a rivelare una presenza di cromo esavalente tre volte superiore i limiti di legge. Dopo quest’analisi, l’arpa ha predisposto una serie di campionamenti che stanno confermando le concentrazioni di cromo esavalente – seppur in concentrazioni minori­­ – e di altri metalli pesanti all’interno della falda sottostante gli impianti.

Come si spiegano queste concentrazioni di metalli pesanti? Il piano di caratterizzazione dell’Arpa, ancora in corso e che continuerà con altri campionamenti, saprà fornire indicazioni e dati sull’origine di quest’inquinamento.

Ovviamente le sostanze ritrovate sono attribuibili soltanto a lavorazioni industriali, per tanto le ipotesi sono due: E’ stata l’attività degli inceneritori a generare questa contaminazione oppure sotto gli impianti ci sono dei fusti tossici.

La seconda ipotesi può sembrare azzardata, eppure sembrerebbe essere la più accettabile.

Gli inceneritori si trovano a Colle Sughero, dunque immediatamente sopra l’ex zona industriale e sopra i siti sottoposti a bonifica dopo il ritrovamento dei fusti tossici seppelliti dalle aziende del polo chimico tra cui la Caffaro.

Il bacino del fiume Sacco è un SIN (Sito d’interesse nazionale) che attende un adeguato intervento di bonifica. Cava di pozzolana, Arpa 1, Arpa 2, sono le zone epicentro dell’emergenza ambientale della Valle del sacco dove dal 2005 non si può né coltivare né allevare.

Il cromo esavalente

Il cromo esavalente è un contaminate ambientale, presente spesso negli scarti di lavorazione delle industrie galvaniche e nei processi di cromatura.

Il cromo esavalente è una sostanza cancerogena e mutagena, inserita dall’agenzia internazionale di ricerca sul cancro, può provocare l’insorgenza di tumori e gravi patologie.

Con la contaminazione da cromo esavalente la città di Colleferro riceve un altro schiaffo elargito dal business dei rifiuti e dalla nociva eredità industriale.

A divulgare maggiormente la vicenda del ritrovamento del cromo esavalente sono state le associazioni ambientaliste. Nell’ incontro di ieri, organizzato nell’atrio della scuola Flora Barchiesi, l’associazione UGI ha curato un approfondimento sulla questione offrendo in tal modo ai cittadini un importante momento d’informazione e diffusione.

Due sono state le conferenze dei servizi convocate ad hoc per questa vicenda. Nell’ultima, su richiesta del Comune, si è deciso di realizzare un indagine georadar su tutta la zona.

Dobbiamo proseguire le indagini ed evidenziare chiaramente l’origine degli inquinanti. Asserisce l’assessore all’ambiente Giulio Calamita.  “L’obiettivo è fare chiarezza – continua Calamita – per capire come la presenza di tali inquinanti influenzi la presenza degli inceneritori che comunque vanno chiusi.”

La dirigenza di Lazio Ambiente non sa dare valide risposte e i responsabili dell’azienda, come Marino Galuppo o Francesco Capriotti, quando vengono interrogati sul tema, non entrano eccessivamente nel merito della questione ma si limitano a dichiarare che i livelli di cromo esavelente sono scesi.

I prossimi mesi di indagini con il georadar sapranno fornire elementi utili alla ricerca della fonte di contaminazione. Inoltre, sarà possibile verificare il reale stato d’avanzamento della bonifica.

Bonifica, termine abusato e ostentato. Anni e anni di messa in sicurezza, spostamento di terra e di prese in giro ad agricoltori e allevatori. Questa la traduzione reale di “bonifica” nella Valle del Sacco.

Prima la chimica, ora i rifiuti: il principio chi inquina paga sembra essersi altamente distorto, tanto che chi inquina viene profumatamente pagato.