Organizzata una manifestazione di protesta dai movimenti politici di opposizione alla giunta Cinquestelle guidata da Carlo Colizza. Cecchi (Costruiamo il Decentramento): quando si deve agire per la comunità, la voce è una sola.
Una giornata a tutela dei cittadini. Così è stata definita la manifestazione organizzata lo scorso 12 aprile dai movimenti e partiti di opposizione alla giunta del comune di Marino, guidata dal pentastellato Carlo Colizza.
Il motivo della manifestazione
Il motivo della manifestazione di protesta è scaturito dal decreto sindacale n. 9 dello scorso 4 aprile, che statuisce la chiusura ogni mercoledì dei servizi demografici che operano presso la Casa dei Servizi della circoscrizione di Frattocchie, a causa della carenza di personale all’interno degli stessi.
La comunicazione scritta prima della manifestazione
La presa di posizione è inizialmente giunta ai pentastellati attraverso una comunicazione scritta, firmata dagli esponenti di tutte le opposizioni, presenti alla manifestazione, primo fra tutti Stefano Cecchi (Costruiamo il Decentramento), secondo il quale è stata <<un’iniziativa nata e partecipata per far capire alla cittadinanza che, al di là delle appartenenze politiche, la voce è unica quando si tratta di agire a beneficio della comunità». Cecchi ha inoltre ricordato che la posizione critica assunta dai partecipanti è in linea con quanto stabilito dalla Carta dei Servizi della Pubblica Amministrazione – redatta su direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri – che contiene i Principi sull’erogazione dei servizi pubblici. <<Tra questi, – l’eguaglianza dei diritti degli utenti ovvero il divieto di ogni ingiustificata discriminazione con espresso invito all’uniformità delle prestazioni che devono esser erogate in regime di imparzialità, continuità e senza interruzioni, nel pieno diritto del cittadino di poter accedere alle informazioni che lo riguardano»
Colantuono: iniziativa giusta. Di Giulio: irrazionale chiudere i servizi ai cittadini.
A dare man forte a Cecchi, in questo senso, ci sono stati gli esponenti degli altri movimenti. Ivan Colantuono (Cuori Italiani), ha accolto <<con gioia e spirito di collaborazione l’invito di Stefano Cecchi a dare il nostro contributo, con la nostra presenza e la nostra voce, ad un’iniziativa che abbiamo da subito ritenuto giusta, condivisibile e, soprattutto, utile per i cittadini». Per la consigliera dell’Unione di Centrosinistra, Eleonora Di Giulio, <<chiudere i servizi ai cittadini non è mai una scelta razionale e intelligente soprattutto quando è senza confronto», i cittadini delle frazioni di Marino non dovrebbero essere considerati <<figli di un Dio minore>> e, per essere in linea con i principi della Carta citata da Cecchi, bisogna istituire una nuova Casa dei Servizi più decentrata e consona alla necessità degli abitanti. Secondo Mirko Laurenti, i pentastellati vogliono tornare indietro nel tempo di 25 anni e non rispondere al presente con iniziative concrete per la comunità. <<I cittadini scontano il monocentrismo di Marino>>, ha detto Laurenti. «Torniamo a combattere battaglie antiche contro l’accentramento che l’amministrazione ci sta facendo immaginare con i suoi provvedimenti». Dello stesso avviso il consigliere Enrico Iozzi.
Biagio Cianci: <<Qual’è il vero disegno dell’amministrazione?>>
Il coordinatore di Marino Futura, Biagio Cianci, si è detto «d’accordo con il concetto di sede decentrata unificata per il recupero di energie economiche>>. << Mi trovo oggi con una parvenza di Casa dei Servizi che per nulla somiglia a quella immaginata in passato – ha continuato Cianci -. << Qual’ è il vero disegno dell’amministrazione in merito? La volontà è di abbandonare le frazioni a se stesse? Il mio monito al primo cittadino è quello di non dimenticare e men che meno rialimentare con provvedimenti impopolari e pericolosi, lo spirito secessionista di cui la popolazione di Boville è portatrice».
Pisani: <<Uno schiaffo morale inaccettabile>>
Raffaele del Campo (Noi per Marino) ha avvalorato la posizione di Cianci, mentre per Remo Pisani (Forza Italia), la chiusura del centro è <<uno schiaffo morale inaccettabile alla parte bassa di Marino>>.
Forgetta: <<Il nostro gruppo riscontra molta arroganza>>
Maurizio Forgetta (Noi con Salvini), invece, ha puntato il dito sulla mancanza di dialogo e sui «tanti disservizi emersi nei soli 9 mesi di governo pentastellato». <<«Il Movimento 5Stelle sembrava essere nato come realtà antisistema, invece il nostro gruppo riscontra molta arroganza che non sappiamo se sia da attribuire al privilegio del titolo che i cittadini gli hanno dato oppure sia la loro visione sociale che, ad oggi, sta provocando la divisione del territorio tra regnanti e sudditi>>.
Minucci: ricordare l’emendamento approvato
Sabrina Minucci, consigliera di Laboratorio Rinascita, ha voluto ricordare l’emendamento presentato dalle minoranze –e approvato dalla maggioranza in Consiglio – che auspica più dignità per i cittadini delle frazioni, che hanno diritto a servizi più efficienti e fruibili: <<«Nel momento in cui Palazzo Colonna promette, senza mettere in atto, più attenzione e servizi alla cittadinanza, non potevamo che essere qui a protestare al fianco dei cittadini».
Del Mastro: provvedimento troppo rischioso e poco produttivo
Il coordinatore di Marino Sociale, Simone del Mastro, ha immaginato la chiusura settimanale come propedeutica di un’altra chiusura, e questa volta definitiva: << «Una responsabilità che l’amministrazione si sta assumendo, alla quale noi vogliamo rispondere fermamente in maniera contraria. E’ un provvedimento, a nostro parere, troppo rischioso e poco produttivo».
Comandini: contrari alla diminuzione dei servizi
Marco Comandini (IDV), ha affermato: «Siamo contrari alla diminuzione dei servizi, dal momento che una decisione del genere, in una sede già spostata rispetto al passato, non può che arrecare disagio ai cittadini».
Pappadia: vanificato lavoro di anni, le frazioni non devono essere private di servizi
Alessandra Pappadia (Idee per Marino), che vede vanificato il lavoro di anni con la decisione assunta dall’Amministrazione, ha inoltre dichiarato: <<Le frazioni non devono essere private di servizi neanche per un solo giorno». Concetto rafforzato dagli esponenti di Costruiamo il Decentramento, Cinzia Lapunzina e Stefano Cecchi, che ha ringraziato quanti hanno preso parte all’iniziativa.