Le Scuderie del Quirinale hanno il piacere di ospitare dal 14 aprile al 30 luglio, la mostra Da Caravaggio a Bernini, una raccolta dei capolavori del Seicento italiano selezionate accuratamente dalle collezioni dei reali di Spagna.
L’esposizione, inaugurata il 13 aprile alla presenza del presidente Sergio Mattarella e del presidente della Camera dei Deputati di Spagna Ana Pastor Juliàn, è appunto stata concepita grazie ad una co-organizzazione italo-iberica e per la prima volta porta in Italia 60 opere del Patrimonio Nacional reale spagnolo.
Lo scopo della mostra è quello di illustrare le opere simbolo degli stretti legami politico- culturali intercorsi tra Spagna e Italia nel XVII secolo e gli scambi artistici tra i due paesi di quell’epoca. Grazie al collezionismo di opere italiane di reali e ambasciatori spagnoli, una tradizione inaugurata già da Carlo V nel Cinquecento, si formò in il gusto e la scuola nazionale di cui Diego Velázquez fu portavoce in Europa. Il capolavoro simbolo di questa influenza italiana nell’opera dell’artista è la sua grande tela presente ora alle Scuderie, La tunica di Giuseppe, realizzata da Veálzquez proprio al ritorno dal suo primo viaggio in Italia.
La Salomè con la testa del Battista di Caravaggio ( 1607 ca) e il Crocifisso del Bernini ( 1655 ca) , sono emblema della stima di cui godeva l’arte italiana nella penisola iberica. Il dipinto del Merisi è stato portato dal Palacio Real di Madrid e recentemente restaurato. L’artista racconta l’episodio biblico come fosse una storia contemporanea della quale sono protagoniste le figure che emergono dall’ombra in tutta la loro drammaticità.
Il Crocifisso del Bernini proviene dal Monastero di San Lorenzo dell’Escorial e venne commissionata dagli emissari del re Filippo IV, normalmente non è accessibile al pubblico. Si tratta dell’unica opera completa in metallo realizzata dall’artista e giunta fino a noi, che non sia stata annessa ad un complesso monumentale.
Molte altre opere in mostra furono doni diplomatici da parte di governatori e principi italiani che cercavano protezione da parte della Corona spagnola per i loro principati. Tra questi due tra i dipinti selezionati: Lot e le figlie di Guercino e La conversione di Saulo di Guido Reni, donate dal principe Ludovisi di Piombino a Filippo IV.
Josè De Ribera, che trascorse la maggior parte della sua vita a Napoli, è presente con cinque dei suoi capolavori più celebri tra cui Giacobbe e il gregge di Labano. Così come il partenopeo Luca Giordani che fu invitato a prestare servizio alla corte spagnola per dieci anni.
Tutti questi capolavori sono parte dello splendido Patrimon Nacional; la collezione reale che dal 1865 è stata messo a disposizione dello stato spagnolo dalla Corona. Grazie al curatore della mostra ” Da Caravaggio a Bernini…”, Gonzalo Redìn Michaus, 60 opere selezionate da questo prezioso patrimonio saranno visitabili alle Scuderie del Quirinale dal 14 aprile al 30 luglio.