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UGL Frosinone: continuano i bandi al massimo ribasso nella sanità ciociara

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Roma, firmato il contratto decentrato dei dipendenti capitolini. UGL: "Mortificate le fasce più basse"

Manca soltanto Frosinone alla Ugl per completare le assemblee con i lavoratori delle strutture sanitarie della provincia.

Il sindacato ha raccolto i malumori degli impiegati dei settori dei servizi mensa, pulimento, recup, manutenzione, lavanderia industriale, che operano negli ospedali di Alatri, Sora, e Cassino, e che da anni vedono ridursi gli orari di lavoro e le relative retribuzioni per una serie di appalti sempre al ribasso. L’ultimo bando per il servizio recup non prevede, neanche questa volta, la clausola sociale: “Nonostante Zingaretti dica di essere rientrato dal dissesto finanziario – ha spiegato il segretario della Ugl Enzo Valente – riscontriamo in questi giorni la tendenza di sempre: il bando pubblicato per il Recup non prevede la clausola sociale e dunque nessuna tutela per i lavoratori, per i loro livelli retributivi e di orario. Una situazione non più sostenibile perché gli stipendi sono ormai da fame”.

Sul tema è intervenuta anche la responsabile della Ugl Sanità Rosa Roccatani: “Diciamo stop alla lunga stagione di gare al massimo ribasso. C’è una norma che prevede la tutela sociale e la salvaguardia dei lavoratori che le regioni possono applicare ma, l’amministrazione Zingaretti non sembra essere interessata a farla valere, penalizzando lavoratori e famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese. Il governatore deve farsi carico di questo malessere e risolvere il problema. Ci sono storie drammatiche: una donna – racconta la Roccatani – si è vista ridurre drasticamente le ore di lavoro passando da un contratto a 38 ore a tempo indeterminato ad uno a 15 a tempo determinato. È stata costretta a rivedere il mutuo e la spesa della famiglia e per molte serate sono stata personalmente al telefono con lei per evitare che facesse gesti inconsulti. Zingaretti deve restituire dignità a queste persone evitando i tanti sprechi presenti ancora oggi nella nostra sanità dove si ristrutturano complessi all’infinito e si pagano lavori con cifre spropositate”.

Valente richiama poi l’articolo 36 della costituzione italiana: “Invito il presidente a leggerlo perché spiega chiaramente come si debba assicurare al lavoratore una retribuzione proporzionata alla qualità e alla quantità del lavoro svolto per assicurare alla sua famiglia una vita dignitosa. Con il referendum del 4 Dicembre scorso, il popolo italiano ha dimostrato di tenere alla costituzione e ciò deve essere un monito”.