È di 870 euro l’importo medio dell’assegno Inps percepito dai pensionati della provincia di Frosinone, il più basso del Lazio.
Una cifra che garantisce appena una discreta sopravvivenza a fronte di spese sanitarie sempre più elevate: “Il bassissimo livello del nostro sistema con liste di attesa lunghe e scarsità di prestazioni – spiega Domenico Fracasso, responsabile della Uil Pensionati – costringe i nostri anziani a ricorrere a strutture ospedaliere oltre provincia e oltre regione, non di rado rivolgendosi al privato, con aumento imponente dei costi a loro carico. Tutto questo non fa che rendere l’assegno mensile percepito ancor più esiguo”.
Il sindacato ha appena concluso il periodo di confronto con i comuni sulle politiche sociali da adottare e le tariffe per i servizi: “Sulle tasse – ha spiegato Fracasso – abbiamo ottenuto un buon risultato perché resteranno invariate rispetto allo scorso anno a tutto vantaggio delle persone che hanno un reddito basso come i pensionati. Sulle politiche sociali c’è invece ancora molto da fare. Solo nei distretti A e C con capofila rispettivamente Alatri e Sora, vengono applicati dei buoni piani di zona che prevedono valide iniziative nei confronti delle persone svantaggiate, quelle non autosufficienti e sole, e i nuclei in difficoltà.
Con il distretto B, e in particolare con il comune di Frosinone, non riusciamo ad avere un confronto costruttivo nonostante le nostre rimostranze, mentre per la zona sud l’incontro che c’è stato è risultato superficiale e inconcludente. Chiediamo ad entrambi i distretti una migliore assistenza domiciliare per i non autosufficienti e politiche per il sostegno al reddito”. Ad oggi i pensionati in provincia di Frosinone sono circa 135 mila e rappresentano il 28% della popolazione. Hanno un reddito pro capite di 13500 euro contro i 18000 del resto della Regione e i 16000 a livello nazionale: “Dai numeri si intuisce come i pensionati siano una fetta sempre maggiore della società ciociara e contribuiscono in maniera importante all’economia del territorio. Ecco perché – ha chiosato Fracasso – vanno tutelati e sostenuti. Da noi il fenomeno dell’emigrazione verso Portogallo e Spagna non è ancora presente e tocca alle istituzioni lavorare per agevolare la loro permanenza sul territorio in cui sono nati e hanno sempre vissuto”.