Ad insospettire gli investigatori della Polizia di Stato sono stati gli strani movimenti intorno all’abitazione di A.M. e così, dopo averla tenuta d’occhio per diversi giorni, sono entrati in azione.
Appostati lì nei pressi, i poliziotti del commissariato Casilino hanno visto un uomo avvicinarsi al portone estraendo dal portafogli due banconote da 50 euro e, suonato il citofono, entrare nel giardino di casa dello spacciatore. Quest’ultimo, ricevuto il denaro, ha aperto l’inferriata della porta finestra facendo accedere il compratore che, uscito poco dopo, è stato bloccato e controllato dagli agenti.
Subito ha ammesso di essere un tossicodipendente ed ha tirato fuori dal calzino 1 involucro in cellophane, termosaldato, contenente 2 grammi di cocaina, appena acquistata dal suo pusher di fiducia, al quale ha dichiarato di rivolgersi abitualmente, per il suo fabbisogno personale. A suo carico i poliziotti hanno emesso una sanzione amministrativa.
Approfittando poi del fatto che le inferriate erano state riaperte, gli investigatori sono fulmineamente entrati nel giardino ed hanno fatto irruzione nell’appartamento. S.G., cognata di A.M., ha subito preso una busta dal tavolo del salotto ed è corsa verso il bagno: qui c’era la sorella, A.R.G., che ha gettato il sacchetto nel water. Grazie alla prontezza di riflessi di un agente, che è riuscito a recuperare la droga, il corpo del reato non è andato perso: all’interno della busta c’erano 38 dosi di cocaina, per un peso complessivo di 31 grammi.
A.M, romano di 43 anni, aveva addosso 300 euro mentre la moglie A.R.G., romana di 50 anni, ne aveva 70 nella borsa. In casa di S.M. e S.G., rispettivamente di 51 e 49 anni, cognati di A.M., sono stati rinvenuti 2 frammenti di hashish per un peso totale di 13 grammi, 390 euro in un borsello sopra il comò ed altri 2000 euro nascosti sotto le coperte dentro un armadio.
Le due coppie di coniugi sono state così arrestate per detenzione ai fini di spaccio, in concorso tra loro, di sostanza stupefacente.