Teatro

Sora, la compagnia teatrale Riccardo Gulia porta in scena lo spettacolo “Canceglie è ne presebbe che se move”

Condividi su Facebook Condividi su Whatsapp Condividi su Telegram Condividi su Twitter Condividi su Email Condividi su Linkedin
Sora, la compagnia teatrale Riccardo Gulia porta in scena lo spettacolo "Canceglie è ne presebbe che se move"

Domenica 7 Maggio è tornata  in scena, a Sora, la Compagnia teatrale “Riccardo Gulia” presso l’Auditorium dell’Istituto “Cesare Baronio”, ha  portato in scena lo spettacolo “Cancèglie è ‘ne presebbe che se mòve.

La rappresentazione è stata un omaggio al grande poeta sorano Riccardo Gulia.

Un piacevole incastro di poesia, musica e teatro interpretato a meraviglia dagli  attori della compagnia, che hanno portato in scena con estremo garbo e sottile ironia le sue più famose poesie.

Ulteriore commozione ha provocato partecipazione straordinaria del M° Francesco Tatangelo che ha eseguito  l’accompagnamento musicale, insieme a Luca di Mario,   per  il coro dei pazienti laringectomizzati del policlinico Umberto I e per gli interventi dal vivo di Marina Brandolini e Gianni Iacobelli.

 Il tutto  si è svolto sotto la competente regia  di Luigi Mastropietro,

Sono intervenuti alla serata anche i nipoti del poeta che  hanno raccontato  aneddoti divertenti sul loro rapporto con il nonno  ed il Preside Luigi Gulia, che  lo ha così ricordato :” “La poesia di zio Riccardo canta il cuore più autentico della nostra soranità, che apre alla cordialità, all’ospitalità, ai valori della tradizione religiosa, alla contemplazione della bellezza, alla sana ironia, all’umorismo che restituisce il sorriso anche nei momenti più amari e difficili.  Tra i motivi affettivi e culturali è sempre pressante il  mio impegno, assunto con lo stesso zio Riccardo prima della sua morte,  a curare personalmente la sua opera omnia, grazie anche alla disponibilità dei miei cugini, che di fatto mi hanno affidato manoscritti e materiali vari. Questo affinché la lingua di Sora, nobilitata dalla musicalità poetica di zio Riccardo, continui ad essere riferimento di affetti e di tradizioni, ma anche fonte di studio oltre i confini del nostro territorio. Zio Riccardo amava confessare, ed io l’ho ripetuto e  scritto, “commerciante ce so’, ma sbagliate”, perché la sua vera vocazione era quella del maestro di scuola elementare. In fondo la sua poesia esprime questa attitudine a confidare insegnamenti di vita. Ricordo e ritengo che l’ intitolazione della Scuola Primaria  di San Rocco è stato quasi il conferimento, post mortem, del diploma di Abilitazione Magistrale ad honorem, un riconoscimento che lo  riporta sempre  in vita attraverso l’intramontabilità dei suoi versi.

Questa nuova opera , della Compagnia Teatrale “Riccardo Gulia”, che del poeta sorano porta il nome e che  da anni mette   in scena spettacoli teatrali di riconosciuta qualità,  vuole rendergli  omaggio nel 30° anniversario della sua morte.