Terrorizzata da quanto le era appena accaduto, una turista americana in vacanza a Roma ha telefonato ad un suo amico, raccontando di essere stata aggredita. Proprio lui le ha consigliato di chiedere aiuto alla Polizia di Stato e così ha fatto.
La sala operativa ha subito inviato la pattuglia del commissariato Trevi che, arrivata in albergo, ha chiesto al portiere di parlare con la ragazza.
L’uomo, un cittadino bengalese di 33 anni, è apparso subito nervoso ed ha cercato di ostacolare gli agenti, impedendo loro di salire perché non avevano il permesso del direttore che al momento non era presente.
I poliziotti, a quel punto, sono comunque saliti ed hanno trovato la stanza in cui la turista alloggiava: questa, ancora sconvolta ed agitata, ha raccontato loro di essere uscita in tarda serata per andare a fare una passeggiata e di aver lasciato la chiave della stanza al responsabile della reception.
Al suo rientro, la vittima ha trovato solo H.A. dietro al bancone della hall e, mentre entrava in ascensore, l’uomo ha allungato la mano come per farsela stringere e ne ha approfittato per tirarla a sé ed abbracciarla contro la sua volontà.
Riuscita a liberarsi, la giovane è entrata in ascensore e l’aggressore, dicendole quanto fosse bella e sexy, le ha palpeggiato la schiena, le cosce ed i glutei.
Di quanto raccontato, gli uomini in divisa hanno trovato riscontro dalla telecamera di sorveglianza, posta sopra la reception, che aveva registrato tutto.
Le “mani lunghe” del bengalese, arrestato per violenza sessuale, sono state così bloccate dalle manette.