Grazie al finto lavoro era riuscito ad ottenere la semilibertà. Beneficio revocato.
È quanto scoperto dai Carabinieri del N.O.R.M. della Compagnia di Frosinone. Un 48enne del capoluogo (censito per reati contro il patrimonio e la persona) detenuto presso il carcere di Frosinone con fine pena 2019, avvalendosi della complicità di un ex commerciante di auto, un 45enne di Ceccano (pluri-censito per analoghi reati), che aveva opportunamente intestato la sua Ditta a paesano “prestanome”, un 49enne incensurato, mediante la presentazione di falsa documentazione attestante il lavoro subordinato, elaborata da due liberi professionisti, un commercialista 49enne di Ceccano ed un consulente del lavoro 51enne del capoluogo, otteneva fraudolentemente dal Tribunale di Sorveglianza di Roma il beneficio della semilibertà. Le indagini, che si sono protratte per circa un anno, hanno permesso di accertare che l’attività di rivendita auto non era operante e che il domicilio della società era completamente inesistente. All’uomo è stato immediatamente revocato il beneficio e per lui si sono riaperte le porte del carcere, mentre i quattro complici sono stati tutti deferiti in stato di libertà in quanto accusati, in concorso con l’interessato, di falso ideologico in atto pubblico e false attestazioni in atti destinati all’Autorità Giudiziaria.