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Frosinone, Confagricoltura: “Gravi danni per gli allevatori ciociari. Chiediamo il ripristino delle attività di controllo”

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Riceviamo e pubblichiamo:

Gli allevatori della provincia di Frosinone non riescono ad ottenere gli attestati genealogici da parte dei tecnici dell’Apa (Associazione Provinciale Allevatori) per poter dimostrare le qualità genetiche dei loro capi per venderli a prezzi più alti.

A lanciare l’allarme è Paolo Perinelli, Presidente Provinciale di Confagricoltura Frosinone che si è unita all’appello del presidente regionale Sergio Ricotta il quale, nei giorni scorsi, ha scritto al numero uno dell’associazione italiana allevatori (Aia) Roberto Nocentini, al commissario liquidatore dell’Associazione Regionale (Ara Lazio), Nicola Pierro e all’assessore all’Agricoltura della Regione Lazio Carlo Hausmann, per illustrare la drammatica situazione in cui versa il comparto ciociaro e laziale.

Tutto nasce dalle difficoltà economiche dell’Ara Lazio che ha portato il liquidatore a dichiarare, lo scorso 15 Marzo, la cessazione dell’attività di controllo funzionale e di anagrafe degli equidi che gli era stata affidata dal Ministero delle politiche agricole, provocando l’interruzione del prezioso servizio, e un grave danno al mondo allevatoriale. L’importante settore dell’economia laziale, ad oggi, non può dunque avvalersi delle prestazioni assicurate fino a poche settimane fa con notevoli ripercussione economiche.

La Confagricoltura chiede ad Ara Lazio e Aia di adempiere ai propri compiti in tempi rapidissimi, minacciando di ricorrere alle vie legali. Questo il parere del presidente di Confagricoltura Frosinone Paolo Perinelli: “Abbiamo, come Confagricoltura, chiesto al Commissario dell’Associazione Regionale Allevatori ed al Presidente Nazionale dell’Associazione di ripristinare immediatamente il servizio pubblico ad essi affidato dal Ministero dell’Agricoltura in quanto tale interruzione sta provocando grave pregiudizio al mondo allevatoriale Regionale”.