Siamo fortemente interessati alla vicenda Alitalia che ha 12.500 lavoratori, un quinto dei quali vive nel nostro Comune insieme a circa 3000 persone legate all’indotto della stessa compagnia. Quindi quasi 6000 mila persone che corrispondono all’8-10% della popolazione che vive a Fiumicino. Dobbiamo evitare questo impatto di carattere sociale ed economico che si rivelerebbe devastante. Da qui nasce il contributo che il Comune di Fiumicino sta dando per uscire dalla crisi”. Lo ha detto il sindaco, Esterino Montino in audizione alla Commissione Trasporti della Camera dove ha presentato le proposte dell’Amministrazione per il rilancio di Alitalia.
“Questa crisi –afferma il sindaco Montino – non riguarda solo il nostro territorio ma anche Roma. E i numeri della crisi aumentano vertiginosamente se pensiamo al X municipio, così come ai Comuni di Cerveteri, Ladispoli e a tutto il grande quadrante ovest e sud ovest della Capitale d’Italia. Proprio per questo abbiamo presentato una proposta di rilancio della compagnia, chiamando in causa le grandi aziende a partecipazione dello Stato che si occupano di trasporto, energia e manutenzione. Sono mesi che lavoriamo su ipotesi e soluzioni, raccogliendo stimoli. Abbiamo presentato il nostro studio alla Commissione Sviluppo economico della Regione Lazio, al Senato e oggi alla Camera. Questo secondo studio prosegue sull’analisi degli sprechi e permette di entrare nel merito delle grandi voci contenute nel bilancio 2015 dell’azienda. Oltre al piano precedentemente presentato, quindi, intendiamo dare un ulteriore contributo provando a segnare delle possibili linee di sviluppo della compagnia, individuando delle azioni e delle proposte meritevoli di approfondimento al fine di uscire dalla crisi aziendale e, in particolare, gettare le basi verso un futuro più certo. Uno studio frutto del contributo di tecnici aeronautici e di manager del settore che, guarda caso, risiedono proprio nel Comune di Fiumicino. Se non si stabilisce un quadro di riferimento di tendenza, e mi riferisco al bando presentato, si rischia lo spezzatino il giorno dopo. Le altre compagnie sono interessate, non a far volare Alitalia, ma a prendersi pezzo per pezzo l’ex compagnia di bandiera. E non possiamo permetterci di perdere uno degli asset produttivi strategici del nostro Paese”.