Doveva essere la soluzione attesa da anni, il nuovo contratto decentrato per I 24.000 dipendenti di Roma Capitale, firmato dalla Sindaca Virginia Raggi e dalle cinque sigle sindacali presenti al tavolo delle trattative.
Un accordo peró, che nasceva cassato dalla Ragioneria Generale dello stato, come rivelato dal Sindacato UGL, a poche ore dalla firma. Oggi, mentre nei municipi, gruppi di Polizia Locale e Dipartimenti, sono in corso assemblee per spiegarne contenuti ed effetti ai dipendenti Capitolini, il sindacato di botteghe oscure torna sull’argomento rivelando un preoccupante retroscena.
“ Come ogni contratto ed accordo avente un impegno di spesa, il nuovo C.C.D.I. di Roma Capitale, avrebbe dovuto essere inviato obbligatoriamente entro 5 giorni all’ OREF, affinchè lo stesso possa esprimere il parere di conformità alle normative vigenti, entro ulteriori 15 giorni” Dichiara in una nota Marco Milani, Coordinatore Romano della UGL PL. “Ad oltre 20 giorni dalla firma, sembra che questa trasmissione non sia mai avvenuta e che.mentre ci si premura di illustrare I contenuti del contratto ai dipendenti, l’OREF stesso ne abbia appreso l’esistenza solamente dalle testate giornalistiche. La nostra preocupazione è che I dipendenti, possano trovarsi, cosí come giá avvenuto in passato, a vedersi sospendere le erogazioni per servizi prestati od addirittura a vedersi chiedere indietro somme considerate percepite indebitamente. Un quadro che ricorda quanto vissuto sulla propria pelle dai dipendenti, negli anni più bui della giunta Marino, un vero e proprio dramma che fu parzialmente risolto, solo dalle capacità di intervento del Commissario Tronca.”
Sul tema anche Sergio Fabrizi eletto RSU nel Comune di Roma “il nostro non vuole essere un attacco all’amministrazione, di cui apprezziamo la buona fede nella ricerca di soluzioni condivise, ne tantomeno ai sindacati firmatari, che cercano come possono di far uscire I dipendenti capitolini dalla situazione capestro imposta con l’unilaterale. Vogliamo solo esprimere un monito ed un invito a non cercare facili e caduche scorciatoie. Le 24.000 famiglie dei dipendenti del Comune di Roma, hanno diritto a certezze sul loro futuro“-.