L’8 maggio scorso fu segnalata per la prima volta al comune di Tivoli la presenza di 8 cuccioli di cane in loc. Stacchini, nei terreni dell’Azienda CEVA. La ASL veterinaria si era prontamente offerta di occuparsi della cattura degli animali che, tra l’altro, risultavano essere in gravi condizioni di salute.
Tutto sembrava andare per il meglio quando, il Comune di Tivoli, ancora una volta ha anteposto le proprie esigenze al benessere animale, bloccando le catture delle ASL. Oggi, a distanza di 17 giorni dalla segnalazione, i cuccioli sono ancora lì, in mezzo al nulla e le loro condizioni di salute stanno peggiorando. Alcuni di questi cuccioli non si vedono più e per loro temiamo il peggio. E i cuccioli sono soltanto la punta dell’iceberg di un problema ben più grave: da quando nel 2015 è stato sgomberato il campo rom presente in quei terreni il comune non si è mai occupato degli animali rimasti li.
“Il Comune sostiene che debbano intervenire le aziende CEVA e ASA, proprietarie dei terreni di Stacchini perché i cani randagi non sono su terreno pubblico – spiega Laura Clementoni responsabile randagismo di ALFA che continua – purtroppo agli animali non abbiamo ancora insegnato il diritto di proprietà e finché qualcuno non lo farà il Comune dovrà intervenire e soccorrere anche gli animali che si spostano su terreni privati che, non essendo regolarmente recintati e presentando diversi varchi su tutto il perimetro, non possono ostacolare l’ingresso dei cani randagi.”
Siamo stanchi di vedere gli animali soffrire per colpa di un Comune che si nasconde dietro alla burocrazia e che addossa la responsabilità a terzi. L’ufficio Ambiente e l’Assessore all’Ambiente, la Dottoressa Ioannelli, non sembrano avere a cuore la sorte dei randagi di Tivoli. Speriamo che il Sindaco Proietti voglia intervenire per ripristinare un po’ d’ordine.
Da troppi anni le associazioni aspettano in silenzio che le tante promesse fatte vengano rispettate. La campagna delle adozioni dei cani ospitati nei canili, che al Comune costano oltre 300 mila euro l’anno, non sono state mai avviate. La Consulta delle Associazioni non si sa che fine abbia fatto. L’emergenza degli animali del campo nomadi è ancora tale e sono trascorsi due anni da quando è iniziata. La figura del cane di quartiere, che consentirebbe un maggior benessere agli animali e un risparmio all’amministrazione non è stata mai applicata. Ora basta!
Il Comune di Tivoli si assuma le proprie responsabilità, cessando immediatamente il comportamento omissivo che è gravissimo e in totale violazione delle norme a favore dei diritti degli animali. Se non interverrà immediatamente portando in salvo questi cuccioli ALFA, non esiterà ad adire alle vie legali.