Riceviamo e pubblichiamo:
A che punto è il settore farmaceutico, vero traino dell’economia ciociara? Un momento importante fatto di cambiamenti che, il territorio, deve saper cogliere per restare competitivo sul mercato.
E’ il segretario generale della Uiltec Alessandro Piscitelli ad entrare nello specifico annunciando una novità che, si spera, possa portare uno sviluppo positivo del comparto: “La notizia – spiega Piscitelli – dell’acquisizione della Patheon di Ferentino da parte del colosso americano Thermo Fisher, potrebbe avere dei risvolti interessanti per la nostra provincia. Si tratta di un’azienda che produce un fatturato di 18 miliardi di dollari e che offre lavoro a 55mila persone. La multinazionale ha inteso assorbire la Patheon per creare una divisione farmaceutica che in precedenza non aveva”.
Tutto ciò accade in un momento interlocutorio, nel quale la tecnologia fa passi avanti a discapito dell’occupazione: “Le aziende ciociare – sottolinea il segretario Uiltec Frosinone – sono in una fase di trasformazione e aggiornamento. Gli impianti per la produzione di farmaci sono sempre più sofisticati e prevedono una manodopera minore. Questo significa che le novità tecnologiche non soddisfano le esigenze occupazionali del nostro territorio e chi pensa che il settore farmaceutico possa riassorbire le maestranze espulse dal mercato sbaglia. Le stesse aziende che hanno vinto il bando dell’Accordo di Programma non hanno ancora perfezionato i propri progetti, e la creazione di nuovi posti di impiego è ancora un miraggio”.
C’è poi un altro aspetto da valutare: “Su questo territorio abbiamo anche il problema delle autorizzazioni, il cui rilascio è sempre molto farraginoso e complicato, lungaggini che spesso scoraggiano chi vuole provare ad investire”. Piscitelli si rivolge poi alle istituzioni: “E’ la politica che deve farsi carico di risolvere i problemi, sostenere le imprese e dare a questo territorio le armi per saper intercettare il cambiamento del settore produttivo più importante. In questo momento stiamo cercando di difendere ciò che abbiamo, mentre occorre attirare sempre nuovi investimenti. Le cure cambiano, i costi aumentano e le produzioni potrebbero, come già accade, essere affidate a paesi con costo del lavoro basso come Messico, Cina o India. Gli operatori del settore stanno già facendo sacrifici e per restare affidabili hanno dovuto affrontare cambiamenti nel modo di lavorare, sottoponendosi ad uno stress da sorveglianza non indifferente”. Sacrifici che ora chiedono di essere ripagati.