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Colleferro, grandi e piccini di tutto il mondo si uniscono in “Let’s colour Walls of Connection”

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Grandi e piccini, italiani e stranieri, donne e uomini. Tante mani che si sono unite, virtualmente, in un unico, grande pennello. E’ la magia di “Let’s colour Walls of Connection”, l’evento promosso dall’organizzazione internazionale Masterpeace e organizzato per Colleferro dalla scuola di lingue LanguageBox, unitamente alla piccola cooperativa Il Domino e con il patrocinio del Comune, che ha unito i cittadini di tutto il mondo nella creazione di tanti murales sul tema della pace e della fratellanza: “TU E IO, PARLIAMO DUE LINGUE DIVERSE MA SIAMO UGUALI” .

Guidati dalla sapiente regia di Caterina Sammartino, allieva dell’Accademia delle Belle Arti di Roma, Irlanda Caroti e di altri artisti giunti a Colleferro per la giornata conclusiva di Let’s Colour, adulti e bambini di ogni età e nazionalità si sono riuniti per colorare insieme il muro e i vialetti di Largo Boccaccio.

“Walls of Connection” è un evento internazionale che inneggia al valore della diversità, della cultura e della creatività, a beneficio delle città in cui opera. I protagonisti sono i bambini, i disabili, i passanti, i volontari e gli artisti (di nazionalità ed età diverse).

L’evento si è svolto in contemporanea in ben 79 città di tutto il mondo, sponsorizzato dalla ditta Akzo Nobel che ha fornito le vernici e i materiali per la realizzazione delle opere.

“Sono davvero molto felice per l’esito della giornata”, ci spiega Claudia Aglietti, una delle organizzatrici della giornata, che riavvolge un po’ il nastro e illustra il grande lavoro svolto già a partire dalla fase preparatoria. “Abbiamo raccolto i bambini nel parco giochi, organizzando una gara di disegno sul tema della giornata. Loro hanno dato molto spazio alla fantasia e alla fine abbiamo premiato i 6 disegni più carini. Successivamente abbiamo preso contatto con il CAS, Centro di Accoglienza Straordinaria di Colleferro che ospita i ragazzi migranti, chiedendo loro se volessero partecipare alla realizzazione di questo murales, una proposta accolta con grande entusiasmo. Infine mi sono preoccupata di cercare i writers che volessero realizzare il disegno del murales e, tra i candidati, è spuntato fuori il nome di Caterina, una studentessa dell’Accademia delle Belle Arti che ha realizzato il progetto in collaborazione con una sua collega, Irlanda Caroti.

L’obiettivo era quello di far lavorare insieme bambini, migranti e artisti e devo dire che il risultato finale è stato pari alle nostre aspettative. Inoltre è stata presente anche una delegazione di Workabile, associazione che si occupa di promuovere l’integrazione dei disabili nel mondo del lavoro. Anche questo era un aspetto a cui tenevamo particolarmente, proprio per testimoniare come sia l’unione tra tutte le forze in campo a fare la differenza”.