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Marino, PCI su manifestazione NO Tir: “Pessima soluzione illustrata da Colizza”

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#Marino, PCI unito al cordoglio per la scomparsa di Renza Fioravanti e Maura Carrozza

Riceviamo e pubblichiamo:

“Dopo quella di mercoledì, ci sarà una o altre azioni di lotta? L’abbiamo detto, il PCI sarà presente” Così si esprime il segretario del PCI di Marino che con altri comunisti ha partecipato alla passeggiata contro il passaggio dei TIR. “Ci teniamo però a precisare, e ribadire, che la nostra piattaforma è più radicale – continua il segretario Stefano Enderle – ; nel senso che l’analisi grave e pesante che oggettivamente molti, potremmo dire tutti condividono, poi viene dimenticata e accantonata quando si imbocca la via delle soluzioni. Cosa ha scatenato il problema? Ricordiamo che esiste da soli quattro anni? Basta ricondurre il tutto lì e si trova la soluzione. Non c’è stata – continua Enderle – una immissione di 1000 TIR al giorno di sana pianta nella provincia di Roma; non c’è stata l’inagibilità di qualche strada per motivi strutturali ed oggettivi. No, c’è stata una decisione, politica ed amministrativa – con soggetti politici alcuni dei quali non ci sono più, altri che ci sono ancora, ed altri ora nuovi – che hanno avallato-indirizzato una ordinanza della Prefettura. E’ quello l’origine, è quella la soluzione: va ritirata, cancellata. Occorre una legge? – si chiede ancora il segretario comunista? – No. Occorre che le istituzioni in cui sono presenti oggi la destra, il PD, il M5S, indichino con volontà politica questa scelta. Chi ha il coraggio – oltre lo sventolio al vento delle parole – di iniziare a farlo? Noi ci siamo ultrameravigliati delle dichiarazioni, tra l’altro con la doppia maglietta indossata dall’Amministratore della Città Metropolitana Colizza, e dal Sindaco Colizza, che così gioca due parti in commedia, che vantano quasi come un successo l’ipotesi di senso unico dei TIR. In primo luogo chi garantisce che non si sposti semplicemente il flusso senza cambiare il numero totale? Ricordiamoci che via del divino amore non è parallela ad Ardeatina, Laurentina, Nettunense, ma trasversale. In secondo luogo se si sta predisponendo un provvedimento, cosa vieta che venga almeno ripristinato lo stato precedente? Certe parole e indicazioni possono essere scritte e altre no? Oppure nessuno ha il coraggio di dire che questa incapacità nasconde il “dover accontentare” altri richiedenti di altri luoghi? Infine – conclude Stefano Enderle – chiarisco che noi ci saremo nei prossimi momenti di lotta proprio per non far cadere nella trappola dell’accontentarsi (che poi si provvederà) perché al contrario di chi pensa che il bicchiere è mezzo pieno, quello che vediamo noi è che è solo quel mezzo bicchiere, punto e basta! Anche nelle prossime battaglie, da comunisti, ci saremo.