Quasi una manovra finanziaria. Il doppio del valore di una grande squadra di calcio, o se preferite la metà del patrimonio del presidente degli Usa Donald Trump. La “febbre” del gioco d’azzardo dilaga nel Lazio, dove secondo recenti stime i residenti spendono circa un miliardo e 800 milioni l’anno tra slot machine, gratta e vinci, superenalotto e altro. Un dato in costante crescita, con la regione che è seconda solamente alla Lombardia (irraggiungibile con i 3,5 miliardi di spesa annua) e precede la Campania (1,7 miliardi).
Il fenomeno sta assumendo contorni sempre più vasti, complice la crisi economica che ha fatto registrare una vera e propria impennata delle puntate dal 2010 in poi. Nel Lazio sono quasi 25 mila i punti vendita ufficiali, quelli cioè registrati dai Monopoli di Stato. Senza contare, appunto, le cosiddette “bische clandestine”, presenti in svariate centinaia di unità e dove il fenomeno del gioco d’azzardo sfugge a qualunque tipo di regolamentazione.
Solo nella capitale sarebbero presenti circa 40 mila slot machine, sparse prevalentemente nella zona sud. In alcuni casi, le sale da gioco assumono dimensioni pari a quelle di un vero e proprio centro commerciale, grandi centinaia di metri quadrati e riempite in ogni angolo con le famose macchinette colorate. Per fare un esempio, il complesso presente a Piazza Re di Roma ospita circa 900 postazioni.
Numeri che non lasciano indifferenti e che hanno spinto ad intervenire anche l’Ente Regionale, il quale ha recentemente varato un piano di contrasto al fenomeno stanziando 14,4 milioni di euro da destinare ad attività di prevenzione e all’apertura di sportelli d’ascolto.
Se le slot machine e le neonate videolottery recitano ancora la parte del leone, costituendo la principale fonte di reddito per lo Stato, non bisogna comunque dimenticare l’incidenza delle lotterie istantanee come il “Gratta e Vinci” o la sempre accesa popolarità del Superenalotto, capace di regalare vincite record in grado di risvegliare gli animi e la relativa febbre da gioco.
Proprio riguardo le dinamiche del Gratta e Vinci si sono recentemente espressi sia le Agenzie dei Consumatori che i partiti politici, visto che nei biglietti emessi dai Monopoli di Stato non sarebbero indicate con chiarezza le reali probabilità di vittoria. Per essere informati fino in fondo, infatti, bisogna andare sul sito dell’Agenzia delle Dogane, dove i più curiosi potranno scoprire che una vincita di 5 euro si verifica una volta ogni 7,50 biglietti, mentre per provare l’ebrezza di un incasso pari a 500 euro bisognerebbe comprare, potenzialmente, circa 2.182 biglietti.
Numeri decisamente elevati e che vengono scarsamente tenuti in considerazione dall’ignaro consumatore, il quale spera sempre nell’aiuto della dea bendata per centrare una vincita in grado di cambiare il corso dei suoi eventi. Dati alla mano, molti italiani nell’ultimo periodo hanno speso più per il gioco d’azzardo che per un bene primario come il riscaldamento della casa.
Tentare la fortuna e coltivare il sogno di una vincita che risolva tutti i problemi resta un fattore in grado di regalare ancora quel pizzico di romanticismo, ma per evitare di lasciarsi trascinare dal demone del gioco sarebbe bene assumere un po’ di responsabilità e investire solo una parte della cifra che si ha a disposizione. I migliori casinò online regolati dall’AAMS ad esempio, hanno un tetto massimo di denaro accreditabile sul conto, per impedire agli utenti di spendere in maniera irresponsabile i propri soldi.