Ambiente Attualità

Colleferro, l’Eroica di Riccardo

Condividi su Facebook Condividi su Whatsapp Condividi su Telegram Condividi su Twitter Condividi su Email Condividi su Linkedin

Dal 1997, le strade senesi del Chianti, i borghi medievali come Buonconvento e i cinquanta chilometri di strade bianche toscane costituiscono l’itinerario di una delle corse cicliste più singolari d’Italia: L’Eroica.

L’Eroica più che una gara è una filosofia; un approccio sostenibile alla vita concretizzato in sella a una bici d’epoca. Una sana competizione che, oltre a trasmettere la bellezza e la profondità del ciclismo d’altri tempi, valorizza il patrimonio naturalistico e culturale dei territori attraversati da queste bici da corsa, rigorosamente d’epoca (costruite fino al 1987).

I tragitti sono differenti: si parte da una passeggiata da 46 km, passando per una da 115, fino ad arrivare al percorso di 209 km.

C’è un ragazzo di Colleferro che l’eroica l’ha fatta tutta: Riccardo Gravina. “L’ho fatta tutta tre volte, nel 2007, nel 2008 e nel 2009”.

Riccardo, classe 1982, ha letteralmente fatto tanta strada: Berlino, Praga, Budapest, Edimburgo. E’ stato ovunque Riccardo Gravina, ci è arrivato pedalando — senza per forza gareggiare — e duellando ogni volta contro la pericolosa celerità del nostro tempo. Riccardo è ambasciatore di un sano modo di spostarsi. Conoscere le sue pedalate permette di entrare in contatto con un cicloturismo che spesso diventa un vero atto politico.

Un atto politico che Riccardo mette in pratica prendendo parte al mondo delle randonnée e a quello dei corrieri.

Randonnée: né forte né piano, ma sempre lontano. Inizia così “il manifesto” di questa disciplina ciclistica non competitiva nata in Italia a fine ottocento con la prima escursione su due ruote a lunga distanza in una giornata: da Roma a Napoli. 

Nel 1904 sarà l’Audax Club Parisen a stilare regolamento e dettagli della disciplina, soprattutto grazie al lavoro di Henry Desgrange, l’inventore del Tour de France.

Nelle randonnée i partecipanti affrontano percorsi di minimo 200 km, passando attraverso alcuni check point. Si cerca di completare il percorso entro i limiti di tempo stabiliti. Non c’è un ordine d’arrivo, l’importante è arrivare e al termine della gara, viene rilasciato un brevetto internazionale di partecipazione con il tempo impiegato.

Riccardo ha partecipato a diverse randonnée tra le quali, Parigi – Brest – Parigi (1200 chilometri in 76 ore) e Londra – Edimburgo – Londra (1400 km in 104 ore).

Riccardo segnala inoltre il nome di Tony Lonero, ex giocatore di baseball italo americano da anni residente a Nettuno, campione azzurro degli anni ’80 che ha portato la nazionale italiana  a disputare una grande olimpiade a Los Angeles nel 1984.  Nel 2001 inizia la sfida di Tony contro la sclerosi multipla. Partita che decide di giocare in sella ad una bici da corsa  che gli ha consentito di rivivere.

Ho incontrato Tony Lonero in un bar a Colleferro. Era nel 2007, avevo da poco comprato una bici da corsa ed è stato proprio lui a convincermi a partecipare alla randonnée.

L’altro mondo a due ruote di Riccardo è quello dei corrieri, i biker messenger che consegnano pacchi pedalando in giro per le città. Una famiglia allargata quella dei corrieri in bici; una costellazione di collettivi che periodicamente si ritrova per iniziative e collaborazioni, per festeggiare e stare insieme.

“Nel 2014 ho partecipato al campionato italiano dei corrieri a Milano”. Racconta Riccardo mentre mostra le sue foto che lo immortalano durante le varie manifestazioni dei corrieri.

Il campionato europeo dei corrieri a Berlino, a Budapest, a Edimburgo, le biciclettate organizzate a Losanna – città dove Riccardo ha lavorato nel 2010 – e le pedalate per l’Europa. Da Milano si arriva con facilità a Venezia, percorrendo quei 300 km di distanza. Da Budapest si arriva a Zagabria. 1000 km di Sicilia No Stop. Da Colleferro, due – tre colpi di pedale e si sta Montelanico. Il racconto si trasforma in una pedalata continua, una narrazione a scatto fisso dove non ci si ferma, si ascolta Riccardo mentre ricorda i chilometri percorsi in questi anni.

Sono stato e sono attivo anche in città. Ho lavorato in un negozio di bici e dal 2006 fino al 2010 ho gestito, insieme ad altri ragazzi, una ciclofficina indipendente (in zona Colle S.Antonino). Adesso faccio consegna a domicilio per una pizzeria di Colleferro. Per me andare in bici a Colleferro è una sfida.

Pezzo d’asfalto dopo pezzo d’asfalto, Riccardo dimostra l’esistenza di una mobilità cittadina differente, ecologica, sostenibile, nemica dell’agonismo e della velocità dove non esistono avversari ma solo compagni di viaggio. Spostandosi in bici per Colleferro, Riccardo partecipa ogni giorno ad un’Eroica.