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Formalba, storia di un declino fallimentare causato da malagestione politica e amministrativa

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Formalba, storia di un declino fallimentare causato da malagestione politica e amministrativa

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

SU VERTENZA FORMALBA

Il Comune di Albano ha iniziato, nel 1980, tra pochi altri enti locali della Regione Lazio, a gestire attività di formazione professionale per disabili mirata al loro inserimento lavorativo. Da allora il Centro di Formazione Professionale per portatori di Handicap ha esteso il proprio intervento formativo acquisendo corsi per l’obbligo formativo e inserendosi in partenariati per la partecipazione a progetti europei su tematiche connesse con la formazione e il lavoro, trasformandosi, nel 2002, per un obbligo normativo dell’epoca, in Agenzia Formativa Albafor sotto forma di Società con totale capitale pubblico. Negli anni la Regione Lazio e la Provincia di Roma hanno individuato in Albafor l’azienda in grado di garantire il salvataggio del personale ENFAP, IRIPA E IAL CISL, società in liquidazione e attivare le sedi di Cecchina, Marino, Pomezia, Velletri, Colleferro e Valmontone in aggiunta alle sedi di Albano. Nel 2004 Albafor ha aperto una sede operativa in Basilicata, nel comune di Teana. Nel 2008 l’Agenzia Formativa Albafor è stata trasformata in Albafor SpA con socio unico il Comune di Albano. Gli anni successivi sono stati caratterizzati da un progressivo svuotamento delle competenze che avevano portato la società nel novero delle aziende più solide nell’ambito della Regione Lazio, partner rilevante nella progettazione e gestione condivisa di progetti europei e di sviluppo del POR Lazio. La crisi che si è venuta approfondendo negli anni successivi al 2009 sono sfociate nel fallimento di Albafor SpA, che pure, nel 2010, aveva avuto l’accreditamento regionale per la gestione di attività formative dell’obbligo e dell’extraobbligo oltre che della formazione per disabili, e nella conseguente trasformazione, nel 2014, in Formalba SpA lasciando alla bad company l’indebitamento diverso dalle retribuzioni arretrate dei dipendenti. La stessa Formalba che, nell’arco di poco più di due anni ha moltiplicato quel debito ad una cifra che ancora non è stata definita con esattezza. Lo sciopero dei lavoratori Formalba ha definitivamente portato allo scoperto la fallimentare direzione della società ma anche la somma di responsabilità politiche e amministrative che hanno accompagnato il progressivo declino di quella che è stata una eccellenza del Comune di Albano, sino a farlo diventare punto di riferimento delle crisi di alcuni dei più importanti enti di formazione della Regione Lazio. Ci sarà il tempo per individuare puntualmente cause e responsabilità della gestione fallimentare delle società Albafor e Formalba e dovranno essere gli organi giudiziari e amministrativi a farlo: questo è il momento della ricerca di soluzioni che, nel brevissimo termine, portino alla prosecuzione dell’attività formativa nelle diverse sedi Formalba. Va sostenuta la richiesta avanzata dalle Organizzazioni Sindacali alla Regione Lazio di revoca della convenzione a Formalba per la gestione del Piano Formativo 2017/2018 e l’attivazione del più opportuno tra i due percorsi della acquisizione da parte pubblica della gestione dell’intero assetto societario ovvero del passaggio alla gestione diretta da parte dei comuni dove sono dislocate le sedi, salvo pervenire alla creazione di un consorzio tra comuni per il coordinamento del complesso delle attività formative dell’obbligo e per la programmazione di iniziative formative e di politiche attive del lavoro per l’arricchimento dell’offerta rivolta alle fasce deboli della società. Va posto termine alla farsa della vendita a privati della società Formalba, gravata di debiti e allo stato attuale priva di patrimonio mobile e immobile di qualche interesse anche per evitare la riedizione di gestioni privatistiche della formazione che mal si concilia con le esigenze di profitto delle imprese private, non esplicitamente previsto dalle convenzioni e dai principi della legge regionale n. 5/2015 sull’istruzione e formazione professionale. Va sostenuta la richiesta avanzata dalle stesse Organizzazioni Sindacali di attento controllo del flusso finanziario dalla Regione Lazio alla società Formalba per il tramite della città Metropolitana perché siano tenuti presenti i diritti dei lavoratori al recupero, ancorché parziale, delle mensilità arretrate senza pregiudizio delle iniziative di lotta intraprese per giungere ad una soluzione accettabile da parte dei lavoratori stessi, dell’utenza e del mantenimento in vita del servizio di formazione professionale. Essenziale, infine, per dare segnali di chiarezza e di comprensione della gravità della situazione, l’azzeramento degli attuali organi di direzione e controllo della società Formalba e la loro sostituzione con professionalità interne al mondo dell’istruzione e della formazione nelle funzioni di gestione e di controllo. Sinistra Italiana interesserà i propri gruppi parlamentari al fine di presentare una interrogazione a sostegno delle iniziative intraprese dalle OO.SS. di categoria a tutela e difesa degli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori Formalba.

SINISTRA ITALIANA ALBANO LAZIALE – AREA METROPOLITANA ROMA CAPITALE