La questione Lazio Ambiente è un tema delicato che tocca nel profondo il nostro territorio da un punto di vista ambientale ed occupazionale.
Innanzitutto, per programmare il futuro occorre gettare basi solide e bisogna imparare dagli errori commessi in passato. che hanno comportato continue perdite economiche della Società creando gravi problemi a noi amministratori, ai lavoratori e ai cittadini Vogliamo che tale situazione non si ripeta per il futuro.
Siamo fortemente convinti che legalità ed economicità dei servizi siano un binomio che deve viaggiare di pari passo. A tal proposito siamo rimasti sbigottiti nell’apprendere che alcuni quadri e funzionari che andranno in pensione potrebbero essere riassunti come consulenti. Ci auguriamo che ciò non corrisponda a verità perché altrimenti sarebbe gravissimo e sfacciato.
L’impegno di realizzare un gestore pubblico intercomunale deve essere suffragato dai numeri e da un impegno etico ed ambientale verso questo territorio al quale la politica ad ogni livello non può sottrarsi. I Comuni stanno lavorando da mesi in questa direzione e, tramite quello di Colleferro, hanno richiesto alla Regione Lazio un contributo per la redazione dello studio di fattibilità e del piano industriale del nuovo gestore. Il tempo corre veloce ed alcuni Comuni sono già in fase proroga in attesa di tale studio: chiediamo, quindi, alla Regione di fare presto e darci il supporto che serve in queste attività altrimenti si rischia di arrivare troppo tardi.
Accogliamo con piacere la recente firma dell’accordo tra Regione e Sindacati, in quanto dimostra l’attenzione della Regione Lazio verso i lavoratori di Lazio ambiente che, è bene ricordarlo, sono dipendenti regionali; ci saremmo però aspettati una condivisione preventiva anche con i Comuni che sono parte in causa di questo processo di valorizzazione di Lazio ambiente e di tutela dei lavoratori, e che sempre responsabilmente in questi mesi hanno partecipato agli incontri convocati dalla Regione.
Sugli aspetti che riguardano le tutele occupazionali previste nel protocollo, noi chiediamo maggiore chiarezza, sicuri che la Regione Lazio saprà farla.
E’ noto a tutti, Regione e Sindacati compresi, che il nascituro consorzio non potrà assumere più addetti di quelli necessari per essere competitivi sul mercato, secondo i numeri che saranno forniti dal redigendo piano industriale. Ci aspettiamo quindi che insieme all’Accordo venga anche fornita una indicazione chiara ed esplicita di quali forme di tutela occupazionale saranno adottate per i lavoratori che non potranno essere assorbiti dalla nascita del nuovo Consorzio.
Altro aspetto da sottolineare: mentre ad Anagni si realizza il polo per la diagnosi delle malattie causate dall’inquinamento, idea condivisibile, in maniera diametralmente opposta, è inaccettabile che Colleferro, interessata secondariamente da questa iniziativa, venga riconfermata come sito di incenerimento del Lazio e che il suo ospedale tardi a vedere concretizzate tutte le promesse fatte ai Sindaci. Ben venga l’idea di realizzare questo polo sanitario ma occorre definirne in modo chiaro, condiviso ed equo le sue caratteristiche e occorre chiarire anche quando la Regione manterrà le promesse fatte per il futuro del nostro nosocomio.
Nell’accordo sia auspica che il revamping e la vendita degli impianti facciano da garanzia occupazionale, ma è un controsenso all’idea di realizzazione di un polo sanitario per monitorare le malattie dovute all’inquinamento. Delle due l’una. La nostra idea, convinti che rappresenti anche il pensiero dei cittadini, è che al revamping siamo contrari mentre il polo di monitoraggio è auspicabile e sarebbe dovuto nascere prima.
Rimaniamo infine inoltre sorpresi dell’intenzione della Regione di istituire un tavolo per sottoporre a revisione il piano rifiuti insieme ai sindacati senza menzionare minimamente i comuni che a quelle decisioni dovrebbero sottostare. Noi vogliamo essere protagonisti della politica ambientale sul nostro territorio; le decisioni adottate ricadrebbero sui comuni ed i cittadini e non possono essere negoziate solo tra Regione e Sindacati.
I nostri comuni sono in grande difficoltà ma con immenso spirito di responsabilità abbiamo deciso di proseguire nel progetto di realizzare il nostro gestore pubblico, per contribuire alla tutela occupazionale e per portare avanti una nuova idea di gestione del ciclo integrato dei rifiuti, dove al centro del processo ci sono la raccolta differenziata ed il recupero della materia con la realizzazione di impianti moderni. Deve essere chiaro che sarà solo grazie a questo progetto se la gran parte dei lavoratori di Lazio ambiente potranno avere una seria garanzia di tutela occupazionale. Noi stiamo facendo la nostra parte, ed a maggior ragione per questo ci aspettiamo chiarezza e responsabilità da tutti i soggetti coinvolti.
Firmato i Sindaci dei Comuni di
Colleferro,
Genazzano,
Carpineto Romano,
Gorga,
Gavignano,
Segni