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Il Comitato Residenti Colleferro interviene sulla questione rifiuti: “Sindaci scavalcati, dalla Regione serve rispetto istituzionale”

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lazio ambiente frascati

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

La trattativa del 5 giugno 2017 ha portato all’accordo, concluso tra Lazio Ambiente spa, Regione Lazio e Sindacati, su lavoratori, rifiuti e salute, da cui sono stati esclusi i Comuni interessati  (Carpineto, Colleferro, Gavignano, Genazzano, Gorga). Può darsi che tra varie scadenze e promesse ci sia pure qualche tutela, ma per gli abitanti della valle del Sacco è certo che tutto ciò che li riguarda viene deciso al di sopra delle loro teste e dei Sindaci che li rappresentano.

Sapere dalla stampa che la Regione, d’intesa con gli altri soggetti, accoglierà il progetto dei Comuni di consorziarsi sui rifiuti, aprirà un Tavolo di confronto sul Piano regionale dei rifiuti con i Sindacati e si adopererà per rimuovere il “blocco” di AMA sugli inceneritori, chiamando impropriamente in causa Roma Capitale, senza il coinvolgimento dei Sindaci è una mancanza di rispetto istituzionale che ha conseguenze dirette sulle competenze delle amministrazioni locali.

La Regione non riconosce che i Sindaci e le loro comunità, nelle questioni che ricadono nel proprio territorio, sono gli interlocutori primari!

I Sindaci – secondo noi – devono essere intransigenti, pretendere lealtà istituzionale, rivendicare con fermezza il proprio ruolo, agire con azioni legali nelle sedi opportune e protestare con atti anche dimostrativi (salire su qualche tetto, riconsegnare le fasce tricolori, annunciare le dimissioni, manifestare con i cittadini, incontrare il Prefetto, il Presidente Zingaretti, indire una assemblea cittadina, un Consiglio comunale aperto, indire una conferenza stampa, ecc.).

I Sindaci hanno accolto invece con piacere l’accordo; si “aspettavano una condivisione preventiva” e quindi chiedono chiarezza e si dicono sicuri di averla! E’ legittima l’aspettativa dei Sindaci ma sono numerose le occasioni in cui la Regione ha regolarmente bypassato la consultazione dei Comuni!

La Regione ha lasciato i Sindaci fuori dall’accordo per gestire in proprio il progetto del Consorzio intercomunale, salvaguardare formalmente e in parte i posti di lavoro e consolidare il vecchio sistema dei rifiuti. I Comuni escono dalla società regionale Lazio Ambiente spa e perdono (o è una loro scelta) su inceneritori, revamping, e discarica ogni possibilità di negoziazione.

La loro uscita dalla società pubblica Lazio Ambiente spa (in attesa di gara per la vendita) agevolerà l’ingresso del nuovo acquirente privato, che con il revamping riattiverà gli inceneritori al massimo carico termico, proseguirà la coltivazione della discarica, sposterà i tralicci di Terna, realizzerà il  TMB (impianto di trattamento meccanico biologico) e l’impianto di percolato a colle Fagiolara.

Insomma, la Regione, a differenza del Comune di Roma, investe risorse economiche pubbliche su un ciclo dei rifiuti contrario alle indicazioni dell’Unione europea e destinato fra pochi anni a fallire (impiantistica per lo smaltimento del percolato della discarica 1 milione e 300 mila €, spostamento dei tralicci di Terna 500 mila € e revamping degli inceneritori 7 milioni €).

Questa non è la soluzione che comitati, associazioni e cittadini chiedono per la valle del Sacco.

I  livelli di raccolta differenziata stanno crescendo in tutti i Comuni e la frazione di indifferenziato, che costituisce la “benzina” degli impianti (discarica, tmb e inceneritori) diminuirà significativamente, rendendo insostenibile dal punto di vista economico-finanziario la gestione degli stessi. La differenziata di qualità peraltro migliorerà ulteriormente perché i Comuni devono introdurre la tariffa puntuale.

Cosa ci diranno, allora, coloro che hanno firmato questo accordo? Oggi possiamo dire che le scelte politiche della Regione sono contrastanti, perché aumentano i livelli di raccolta differenziata,  ma investe ancora sul trattamento dell’indifferenziato, lasciando danni ambientali, economici ed occupazionali a carico – ancora una volta – dei cittadini della valle del Sacco.

Il Comitato residenti Colleferro porterà avanti la richiesta, se non lo faranno i Sindaci del territorio, di adottare il Piano di chiusura della discarica di Colle Fagiolara con le garanzie per il post mortem, che doveva essere approvato a febbraio 2017.  Stesso discorso vale per l’impugnazione dell’AIA (Autorizzazione integrata ambientale) della discarica, degli impianti di TMB e percolato, che sosteniamo con il resto della nostra comunità con un forte impegno.

Restano impregiudicati i rischi di un commissariamento e dell’ATO unico, contro il quale ribadiamo l’importanza di una moratoria per la valle del Sacco da parte dei Consigli comunali e l’istituzione di un Tavolo tecnico per la tutela della salute e dell’ambiente con rappresentanze dei sindaci, associazioni e comitati cittadini.

Ina Camilli

Rappresentante Comitato residenti Colleferro