Non solo guerre e fughe improvvise, ma anche notizie liete ad addolcire un’esistenza spesso difficile. Grazie al progetto dei Corridoi Umanitari sono stati portati in salvo quasi 800 migranti dai paesi in guerra.
Tra le tante storie di chi è arrivato, quella di Walaa e Hamza racchiude però in sé una curiosità del tutto particolare, visto che la coppia di siriani – atterrata all’aeroporto di Fiumicino il 29 febbraio 2016 – è stata la prima ad aver concepito e dato alla luce un bimbo, nato nel Comune di Genzano di Roma.
La felicità dei genitori, che hanno anche un’altra bambina di due anni, rappresenta una nota lieta ma anche una speranza per i tanti profughi arrivati sin qui e distribuiti nelle varie regioni d’Italia dopo essere scappati dalla guerra, in cerca di un futuro migliore e anche di un lavoro con il quale andare avanti.
Il progetto, che ha prodotto sinora buoni risultati salvando molte vite dalla guerra, continua a gonfie vele e per la fine del mese porterà in Italia altri 50 migranti, seguiti dalla comunità di Sant’Egidio e dalla Federazione delle chiese evangeliche.
Tanta la commozione ma anche la soddisfazione sia dei volontari che delle persone giunte in Italia: molti di loro vivevano in condizioni limite, stipati in un campo profughi del Libano, e la possibilità di aver raggiunto la penisola rappresenta uno spiraglio di luce per poter guardare avanti. Sperando che la guerra finisca e si possa far così ritorno nella terra madre. “La Siria è la cosa più bella che c’è, speriamo di tornare”, il pensiero di molti profughi, che da par loro ringraziano l’Italia per “averci tolto da una guerra sanguinosa”. L’obiettivo è quello di riabbracciare al più presto i cari rimasti in patria, tornando in un paese finalmente tranquillo.