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Grottaferrata: urbanistica ed ex mercato coperto. Andreotti: “Le mie proposte radicalmente divergenti da quelle del mio avversario.”

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Grottaferrata: urbanistica ed ex mercato coperto. Andreotti: "Le mie proposte radicalmente divergenti da quelle del mio avversario."

Sono due programmi “radicalmente divergenti” quelli che si presentano all’attenzione dei cittadini di Grottaferrata ormai prossimi all’appuntamento col turno di ballottaggio da cui sarà eletto il nuovo sindaco della città criptense.
Il candidato civico, Luciano Andreotti ci tiene a marcare le nette differenze e ritiene “opportuno che i cittadini riflettano bene su alcuni punti di divergenza sostanziale tra il mio programma e quello e del mio antagonista”.
Due i punti in particolare Andreotti prende come esempio: la destinazione del vecchio mercato coperto e la visione urbanistica.
Sulla vecchia struttura in centro storico il programma di Andreotti è chiaro: “voglio trasformarla in un centro culturale polivalente da donare alla città come il nuovo teatro di Grottaferrata mentre il mio avversario la vuole abbattere per creare un’inutile piazzetta tra due piazze già esistenti: Piazza Cavour e Piazzetta Conti”
Quanto alla visione urbanistica la differenza tra le due posizioni diventa in prospettiva ancor più macroscopica. “L’analisi dello stato di fatto – dichiara Andreotti –  ci descrive una Grottaferrata – nel quadro generale dei Castelli Romani – ormai satura sia sotto il profilo infrastrutturale, sia sotto il profilo demografico. Le dotazioni idriche non sono più sufficienti a soddisfare i fabbisogni di una popolazione in troppo rapida crescita e di una città caratterizzata dal verde e dai giardini. Tutti conoscono le fosche previsioni in materia dell’Acea Ato2. Le condizioni del nostro acquedotto sono allo stremo, con continue rotture e perdite d’acqua. Esistono alcune zone del nostro territorio ancora prive di un efficiente sistema fognario ed esiste il gigantesco problema della suddivisione delle reti delle acque bianche e nere. La situazione del traffico è quella che tutti i cittadini ben conoscono e la nostra viabilità è ferma al dopoguerra. Nelle nostre agenzie immobiliari vi sono molte centinaia di abitazioni in vendita, a fronte di un mercato sostanzialmente saturo. Alcuni servizi essenziali, nel settore scolastico, cominciano a essere insufficienti e molte mamme hanno difficoltà a iscrivere i loro bimbi negli asili nido e nelle scuole materne comunali. E qui mi fermo, anche se ci sarebbe tanto altro da dire in materia di tutela paesaggistica e storico-ambientale”.
“A fronte di tutto ciò – prosegue il candidato sindaco civico –  io credo che ogni ipotesi di ulteriore sviluppo edilizio debba essere sottoposta al severo e rigoroso esame di un nuovo strumento urbanistico generale, che riconsideri nel loro insieme il problema degli standard urbanistici, delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria e della crescita demografica sostenibile. Perciò, calma e gesso. Fermiamoci un momento a riflettere e facciamo ogni sforzo per arrestare il degrado del nostro prezioso territorio attraverso gli strumenti del riuso del costruito, delle ristrutturazioni edilizie e urbanistiche senza nuovo consumo territoriale, della progressiva messa in sicurezza sismica e dell’adeguamento energetico dell’edificato, della radicale manutenzione e ristrutturazione dei nostri servizi a rete e quanto altro necessario. Condivide questa impostazione il mio competitor? Non esiste, forse, un evidente conflitto d’interessi tra l’analisi che ho sviluppato sopra e le massicce e incombenti iniziative edilizie, in delicati comparti urbanistici del nostro territorio, che lo hanno visto o lo vedono come pur legittimo protagonista tecnico?” si chiede Andreotti.
“I nostri programmi – conclude –  non sono per niente uguali. Sono radicalmente divergenti su punti essenziali. I cittadini ne tengano conto in sede di ballottaggio”.