Riceviamo e pubblichiamo:
La soluzione della perenne emergenza rifiuti è bruciare i rifiuti dei Tmb romani negli inceneritori a Colleferro. Lo pensano il governo, la regione Lazio e anche Roma Capitale.
Lunedì scorso, l’assemblea dei soci di EP Sistemi (partecipata di AMA al 40% e di Lazio Ambiente al 60%) ha deliberato lo stanziamento di 2,5 milioni per il Revamping (ammodernamento) degli inceneritori. Una decisione che segue la linea della Regione che prevede, con la delibera sul fabbisogno e con il piano industriale di Lazio Ambiente, il potenziamento delle due linee di incenerimento dell’impianto di Colleferro.
L’amministrazione capitolina ha scelto la via più semplice e sbrigativa -nonostante precedenti dichiarazioni contrarie, adducendo la scusa di vincoli finanziari – allineandosi con i governo e la regione, a discapito dei cittadini di Colleferro e delle città limitrofe.
A nulla valgono i rapporti epidemiologici che certificano la condizione drammatica della salute dei cittadini della Valle del Sacco, tanto meno l’opposizione delle amministrazioni comunali; la difesa della salute dei cittadini continua ad essere del tutto marginale di fronte agli interessi economici e politici. A nulla è valso il lavoro di analisi, informazione e opposizione attiva di comitati ed associazioni: coerenza e buon senso richiedono che si esprima il massimo di opposizione a quella che vuole essere la decisione definitiva sul destino degli inceneritori di Colleferro.
In queste ore ci arrivano richieste di indicazioni per una risposta concreta ed efficace, oggi più che mai è necessaria la partecipazione di tutti e da parte di ognuno secondo le proprie possibilità.
Nei prossimi giorni attiveremo una capillare azione di informazione in tutti i quartieri di Colleferro, sollecitando le associazioni della valle del sacco a fare altrettanto nei propri territori.
Abbiamo deciso una giornata di mobilitazione per sabato 8 luglio nelle forme che andremo assieme a definire.
La scelta di fare di Colleferro ‘la città della monnezza’ ha determinato 20 anni di progressivo decadimento, chiudendo tutte le strade per uno sviluppo alternativo. Quella storia si deve chiudere, le vecchie strade si devono sbarrare, nuove strade si devono aprire.
Ci opporremo con tutte le nostre forze a questa infausta decisione, la difesa della nostra salute e del nostro futuro non può scendere a compromessi.
Coordinamento comitati di quartiere di Colleferro
Associazione ambientalista Ugi
Retuvasa
Comitato residenti
Gruppo Logos
Circolo Arci Montefortino
Comitato rifiuti zero Genazzano
Legambiente Anagni
Legambiente Sgurgola Comitato Sacriporto Segni