La notizia del revamping (ammodernamento) degli inceneritori è sulla bocca di tutti. La manifestazione dell’8 luglio si avvicina, le beghe politiche non mancano, i cittadini si preparano a dimostrare il loro orgoglio, ma c’è anche chi ha preso spunto dalla notizia per far riflettere e anche commuovere. E’ il caso del cittadino di Colleferro Francesco Vitelli, che ha scritto una bella e struggente poesia dedicata al nostro tanto bistrattato paesino di provincia prendendo spunto da varie opere per buttare giù le seguenti righe. Non resta che leggerla insieme, apprezzandone ogni sfumatura.
Colleferro mia quanto me dispiace. Co tutti sti fumi che non te lasciamo in pace. Nata vicino al fiume, in mezzo le montagne Sottotera co le persone rifugiate , E quei piccoli presepi de case ammucchiate . Adesso piagni lacrime de polveri pesanti . E pensi ” come famo a tira avanti ? Se a chi jo dato casa, de me no je frega niente”. E in tanto noi andri annamo dar dottore , noi che neanche lo volevamo l’INCENERITORE . Colleferro mia eri bella da impazzi’, e mo non semo più liberi de sceglie manco de che morte morì. Noi da boni figli ce provamo a manna’a quer paese sti Pupazzi. De sicuro non te lasciamo cade a pezzi…!!!