RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
“Partita a spron battuto la campagna di mobilitazione contro l’immondizia di Roma! E’ questo il messaggio che sta passando riguardo l’opposizione all’impianto di incenerimento di Colleferro, che ricordiamo essere, per oltre tre quarti, di proprietà della Regione Lazio, la quale ne ha deciso e finanziato, già da febbraio, la manutenzione atta alla vendita ed alla riaccensione. Infatti i lavori di ristrutturazione, o “revamping”, della linea, quella totalmente di proprietà della Regione Lazio, sono già cominciati.
Ma la cosa, a quanto pare, non ha destato lo stesso scalpore mediatico suscitato invece dalla decisione di AMA SpA di sostenere l’impegno di spesa per la ristrutturazione relativa alla sua quota-parte di proprietà, ovvero il 40% di una sola delle due linee. Noi invece vogliamo solo fare alcune considerazioni, poiché, posta così, la “chiamata alle armi” delle associazioni, è irricevibile e sembra oltremodo campanilistica.
Nel link di seguito il “Piano operativo per la riduzione e la gestione dei materiali post-consumo di Roma Capitale”, deliberato dalla Giunta Raggi; notizie di prima mano anziché filtrate da amministratori regionali e comunali rivelatisi assolutamente scorretti e inaffidabili, verosimilmente per obbedienza di partito: https://www.comune.roma.it/resources/cms/documents/Piano_operativo_riduzione_gestione_materiali2.pdf
Con questo piano il Comune di Roma si impegna in un progetto di portata epocale, sia dal punto di vista dell’inversione di rotta, sia dal punto di vista del progressivo raggiungimento di obiettivi che, di fatto, renderanno inutili, obsoleti ed antieconomici gli attuali impianti di incenerimento dei rifiuti. Sarebbe stato bello poter fare un confronto con un analogo piano regionale, ma, purtroppo la Regione Lazio, in quattro anni di amministrazione, non è stata in grado di produrre un documento simile.
Chi sono dunque gli incapaci? Il problema, forse, è che la Regione ha seguito passo passo le linee guida del proprio partito, il PD, che individua negli inceneritori impianti strategici ed irrinunciabili nello smaltimento dei rifiuti. Dietro la mobilitazione in atto vediamo l’ombra della strumentalizzazione politica: perché incolpare la sindaca Raggi per una decisione chiaramente presa dalla regione Lazio (a guida PD lo abbiamo già detto?).
Noi meetup 5 Stelle rifiutiamo il processo di incenerimento come metodo di smaltimento del rifiuto a prescindere dall’origine del combustibile. Allo stesso modo rifiutiamo il conferimento del tal quale in discarica come metodo di smaltimento e lo facciamo in modo concreto con il “Piano di gestione dei materiali post-consumo”: questo è quanto approvato dal comune di Roma che tutti, prima di lanciarsi in invettive contro l’amministrazione Capitolina, dovrebbero leggere. Nondimeno rifiutiamo ogni impianto ad impatto ambientale insistente nella nostra Valle.
Purtroppo ogni volta ci troviamo a dover ribadire questi concetti con costanti campagne di contro-informazione in opposizione alle gigantesche operazioni mediatiche mistificatrici della realtà , che puntano a screditare il lavoro dei nostri portavoce che tanto si spendono per la nostra martoriata valle e per la tutela dell’ambiente in generale. Alle associazioni e agli organizzatori della mobilitazione, poi, chiediamo di aggiustare il tiro: questa macchina del fango imbratterà anche loro e si correrà il rischio, ancora una volta, di produrre una mobilitazione di Valle dagli effetti nulli come quelle che si sono succedute negli anni fino alle ultime e che, nonostante le vistose coreografie e la partecipazione di autorità locali civili e religiose, non hanno impedito a chi vuole fare delle nostre città un immondezzaio di proseguire nel proprio intento”.