Riceviamo e publichiamo:
“La giunta Raggi in un anno di attività anche sulle concessioni delle palestre scolastiche si è contraddistinta per inerzia e inaffidabilità. Come in altri settori non è riuscita ancora ad adeguare i criteri per l’affidamento delle concessioni per l’utilizzo delle palestre scolastiche a scuole chiuse lasciando ai dirigenti municipali la facoltà di procedere con criteri spesso improvvisati senza tener conto dell’esperienza e del radicamento delle realtà sportive”. – Commenta così Marco Palumbo consigliere del PD Capitolino lo stop ai bandi municipali e le proroghe delle concessioni dei centri sportivi- “ Sono mesi – prosegue Palumbo- che lanciamo l’allarme, più volte inascoltato, sui bandi municipali pubblicati in ritardo e mal formulati per il rinnovo delle concessioni per l’utilizzo delle palestre scolastiche a scuole chiuse. Abbiamo anche paventato il serio rischio di uno stop dei servizi dei centri sportivi municipali a causa del mancato rinnovo delle concessioni. Sull’argomento ci sono state diverse riunioni della commissione trasparenza in cui oltre al danno per tanti bambini e anziani costretti a rivolgersi in alternativa a centri privati e più costosi, si prefigurava anche un danno erariale per l’amministrazione, perché il Comune avrebbe perso i canoni pagati dalle società, in base a una tariffa oraria, per l’uso degli spazi. E’ dagli anni settanta che il Comune gestisce il servizio dei centri sportivi municipali in regime di sussidiarietà, affidando alle associazioni le palestre e le strutture delle scuole elementari e medie, in orario extrascolastico. Gli affidamenti di durata triennale vengono concessi sulla base di una delibera del 2003 che ne individua i criteri, procedure e quote associative. Ci sono realtà di alta professionalità e fortemente radicate nei quartieri cui probabilmente si è già creato un danno di programmazione nell’attività a causa dell’improvvisazione cui ha dato prova ancora una volta la giunta capitolina. Con l’introduzione del nuovo codice degli appalti infatti è sopraggiunta la necessità di adeguare le norme per l’affidamento dei servizi e in attesa di recepire la nuova normativa si è proceduto con proroghe di concessione l’ultima delle quali scade il prossimo 30 giugno. In un anno però la giunta Raggi, dopo aver creato il caos nei municipi che hanno interpretato ognuno a proprio modo le regole del nuovo Codice degli appalti e creando quindi difformità di giudizio a seconda del territorio di appartenenza si è vista costretta, nell’imminenza della scadenza temporale, ad un nuovo rinnovo delle proroghe. E’ grave che dopo un anno di attività la giunta non riesca ancora ha dare un indirizzo univoco nel recepimento delle nuove disposizioni di legge”.