Si terrà questo sabato la visita al Castello di Balsorano (AQ), a pochi passi da Sora, organizzata e promossa dal Comitato Interregionale “Salviamo la ferrovia Avezzano-Roccasecca”, per mezzo proprio di un “treno speciale” che dalla stazione di Avezzano condurrà centinaia di visitatori lungo l’antica tratta ferroviaria che collega la Valle Roveto con la Valle del Liri, fino alla stazione di Balsorano, da dove poi partiranno i partecipanti all’evento per raggiungere il Castello.
Vediamo qualche cenno storico su questa strada ferrata, grazie alla quale è stato possibile realizzare questa iniziativa.
Un primo progetto prevedeva una linea ferroviaria che collegasse Rieti e Terni attraverso Avezzano e Sora ed Atina direttamente con Napoli, ma i costi per i lavori del percorso erano troppo elevati e allora si pensò di puntare su una linea più diretta tramite la Valle del Liri.
Questa tratta divenne fondamentale poco dopo l’Unità d’Italia, quando ancora lo Stato Pontificio resisteva all’annessione nel Regno che vedeva in quel periodo in Firenze la sua capitale e in Napoli la sua città più popolosa.
Infatti, l’unica ferrovia che collegava le due città, passava attraverso Roma, saldamente nelle mani del Papa che vedeva nel nuovo stato italiano una minaccia e un nemico, per questo motivo il governo ritenne che una risoluzione della “Questione Romana” fosse ancora molto lontana e quindi si venne a creare il bisogno di una nuova direttrice che collegasse le due città, nel caso in cui il pontefice avesse deciso di interrompere la ferrovia a Roma.
Una soluzione poteva essere rappresentata dalla Terni-Avezzano-Roccasecca, insieme alle già esistenti Firenze-Perugia-Terni e alla Roccasecca-Napoli.
Il governo, con una legge del 1865, decise di impegnarsi a costruire la nuova linea che avrebbe collegato Terni a Roccasecca entro l’anno seguente, ma i lavori non iniziarono mai.
Nonostante la Questione Romana si risolse poi prima del previsto con la famosa breccia di Porta Pia (20 Settembre 1870), la direttrice Terni-Rieti-Avezzano-Roccasecca rivestiva una fondamentale importanza per collegare l’Abruzzo a Napoli, che fino a prima dell’unificazione era la sua capitale.
Infatti nel 1871 era già in corso di realizzazione la tratta Pescara-L’Aquila-Rieti, che avrebbe dovuto avere due altre diramazioni, una verso Roma e l’altra verso Avezzano e Napoli; alla fine però si decise di posticipare la seconda e di realizzare, al posto della prima, il ramo che congiungeva Terni a Rieti, primo passo dell’itinerario Terni-Roccasecca, inaugurato nel 1883.
Nel frattempo la Avezzano-Roccasecca era stata inquadrata nella tabella B della Legge Baccarini del 1879, ed i suoi tre cantieri principali si trovavano a Sora, Roccasecca ed Avezzano.
Le prime due città furono collegate rispettando i tempi (inaugurazione della tratta nel 1897), mentre per quanto riguarda il collegamento Sora-Avezzano si dovette attendere il 1902, in quanto i lavori risultarono molto difficoltosi a causa dell’impervio territorio montano incontrato in località Capistrello (AQ).
La ferrovia Rieti-Avezzano, che avrebbe dovuto essere l’ultimo ramo della Terni-Roccasecca, completando così l’itinerario, venne più volte progettata e proposta, ma non fu mai realizzata; sarebbe dovuta passare attraverso il Cicolano, passando per la Valle del Salto, con un percorso simile alla strada statale 578 Salto Cicolana.
È stato al momento accantonato il progetto di elettrificazione della linea che mostra ingenti dislivelli nel territorio abruzzese. Si è avanzata la proposta di costruire una diramazione che da Arce attraverso i comuni di Strangolagalli e Pofi si immetta sulla Roma-Napoli via Cassino per collegare direttamente Sora con la capitale. Si potrebbe così evitare lo “scalo” ferroviario di Roccasecca, che rende di fatto inefficace il collegamento fra Roma e l’alta Valle del Liri visti i tempi di percorrenza sensibilmente lunghi.
Ma torniamo ora all’evento organizzato dagli infaticabili ragazzi del Comitato a difesa della rete ferroviaria, grazie ai quali ne è stata scongiurata la soppressione totale nel corso degli ultimi anni, con il quale si vuole valorizzare la bellezza del Castello balsoranese, rimasto quasi intatto nel corso dei secoli, subendo solo alcuni restauri dovuti al tempo.
Un’iniziativa di indubbio valore ambientalistico, per i paesaggi che i partecipanti si troveranno ad ammirare lungo il tragitto che li condurrà in loco da Avezzano, e culturale, per l’affascinante storia che questo maniero custodisce.