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Il Comitato salviamo l’ospedale di Anagni denuncia: “Piano aziendale misterioso e reparti non definiti”

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Anagni, le associazioni locali sollecitano ancora il Presidente Rocca sull'ex ospedale: "Vogliamo un concreto ripristino dei servizi essenziali"

Venerdì, 30 giugno 2017, nel reparto di Radiologia dell’Ospedale di Anagni  è stata ufficialmente consegnata  alla  struttura  l’apparecchiatura  per  la  Mammografia, considerata  tecnologicamente di  avanguardia nel campo  della  diagnostica.

E’stato il raggiungimento di un  obiettivo, perseguito a lungo e faticosamente, per dotare l’Ospedale di un servizio fondamentale per la diagnosi precoce del cancro alla mammella.

La gratitudine di tutti gli Anagnini va a BancAnagni e alla Fondazione Boccadamo,  per l’impegno generoso e tenace,  finanziariamente  molto rilevante,  ai cittadini che hanno contribuito e all’amministrazione Comunale di Anagni. Il grande sforzo ancora una volta è stato sostenuto da enti privati e da cittadini.

Non può essere  trascurato nemmeno l’interesse con cui il personale  medico e tecnico ha seguito l’intera vicenda.

Si deve, dunque, ad Enti  privati,  sempre disponibili a sostenere oneri  finanziari per donare attrezzature necessarie alle terapie di patologie particolarmente critiche, l’attenzione per il rispetto del Diritto alla Salute e la ferma volontà di renderlo concretamente realizzabile, anche quando non sono mancate le difficoltà.

Ora, però, si apre la fase successiva all’acquisto: rendere operativa, presto e bene, la nuova apparecchiatura.

A questo compito è chiamata l’Azienda Sanitaria, finora assente, alla quale si chiede di provvedere  con sollecitudine alle  nomine dei  sanitari e dei  tecnici per l’avvio dell’attività di prevenzione prevista.

Considerando che altri 4 ospedali della provincia di Frosinone hanno avuto lo stesso macchinario (che noi abbiamo pagato) a spese dell’Asl/Fr (cioè dei contribuenti), importante adesso che ci sia sempre il personale per farlo funzionare. Altrimenti al danno si aggiungerebbe anche la beffa.

Vorremmo ribadire l’importanza  che questa apparecchiatura rappresenta  per  ridare impulso al nostro Ospedale,  che può  diventare il punto di riferimento di una attività di prevenzione, questa   sì reale e concreta, per l’intero territorio, con prospettive, altrettanto concrete di  crescita dell’offerta sanitaria.

E  di ciò l’Asl  dovrebbe mostrare piena consapevolezza.

Nelle ultime settimane si è  parlato molto di interventi riguardanti  l’Ospedale cittadino:

Piano Aziendale, un po’ misterioso

Reparti infermieristici, non ben specificati e definiti

Presidio  ambientale-epidemiologico  per attività di prevenzione,  che altro non è che uno sportello informativo  che  duplica enti/ uffici  già esistenti,  ridimensionato in quanto ad importanza, senza mezzi  termini,  dagli stessi operatori  sanitari.

E’tempo che alle  chiacchiere  vuote e inconcludenti,  seguano i fatti.

Quello che i cittadini chiedono,  anzitutto, è  il Pronto Soccorso,  la cui  attivazione  non è più rinviabile, al fine di garantire l’assistenza sanitaria di base e gli interventi di urgenza / emergenza.

I sindaci, che hanno approvato la piattaforma dei sei punti per la riattivazione dell’Ospedale di Anagni,  lo sanno. Non rimane che far seguire alle parole i fatti!

IL    COMITATO “ SALVIAMO  L’OSPEDALE  DI  ANAGNI “