Ieri abbiamo appreso della decisione, all’unanimità, del consiglio metropolitano di dire no all’ammodernamento degli inceneritori di Colleferro e sì alla loro riconversione in un impianto multimateriale. Decisioni apprese dal Sindaco di Colleferro, Pierluigi Sanna, che ha riassunto la questione sulla sua bacheca Facebook. Anche oggi, apprendiamo le nuove decisioni prese dalla Regione Lazio, durante la riunione avvenuta quest’oggi, alle ore 14:00. Leggiamo insieme come è andata e commentiamo alcuni spunti:
Riunione in regione finita poco fa. 20 sindaci sono stati fermi sulle loro posizioni contro revamping ed hanno ottenuto la prima cauta ma positiva apertura da parte della regione ad un progetto di riconversione. Più ostici Ministero e Società. Amarezza per l’assenza di Roma, un’assenza che non permette di affrontare tutti assieme il problema e risolverlo. Tavolo aggiornato a distanza di ore, domani intanto ci sarà la conferenza stampa dei sindaci. Come consigliere Metropolitano invito la Sindaca Raggi a non sottrarsi ed a affrontare seriamente il tema. Solo affrontandolo si potrà risolvere.
Cauta apertura. Questa parola da una parte fa ben sperare, ma dall’altra non sembra per nulla entusiasmare chi sperava che oggi si dicesse definitivamente no al revamping. Il fatto poi che Ministero e Società fossero meno aperti all’idea non sembra affatto contribuire a rincuorare. Inoltre, viene spiegata anche l’assenza del Comune di Roma. Anche questo è un dato negativo da sottolineare. I primi cittadini sono apparsi comunque uniti nell’intento di rigettare l’ammodernamento.
Insomma, la delegazione di Sindaci non sembra essere riuscita a far pesare le decisioni di un territorio martoriato come quello della Valle del Sacco. Ricordiamo a tutti che sabato 8 luglio si terrà la manifestazione di lotta all’ammodernamento degli inceneritori.
Non resta che lottare e attendere novità positive nel prossimo tavolo in cui si spera che partecipi anche Roma, si spera che la Regione Lazio sia meno cauta nella sua apertura alla riconversione, che Ministero e Società si adeguino e che chiunque partecipi e prenda decisioni ci metta la faccia.
Le parole e le buone intenzioni non bastano più.