Riceviamo e pubblichiamo:
Il livello di inquinamento delle acque del fiume Sacco è fattore già noto da tempo, abbondamente attestasto da studi, analisi epidemiologiche operate su alcuni residenti, da cui è emerso che la maggiore concentrazione di Beta Hch, sottoprodotto di un insetticida bandito in Italia dal 2001, è stata riscontrata in soggetti di età superiore ai quaranta anni che avevano bevuto l’acqua dei pozzi e consumato verdure fresche di produzione propria o locale, contaminate dalle acque inquinate.
Un attentato all’ambiente ed alla salute pubblica portato alla luce da inchieste divenute poi di rilevanza nazionale, a cui si aggiunge l’incessante attività di associazioni operative sul territorio, quali “Medici di Famiglia per l’Ambiente Frosinone , che, fin dal momento della sua costituzione, ha avanzato studi, analisi e quesiti sull’ incidenza di patologie, strettamente legata a fattori inquinanti, focalizzando la propria attenzione proprio sulla Valle del Sacco.
La delibera mediante la quale la Regione Lazio approva il monitoraggio delle acque del fiume Sacco, dei pozzi di irrigazione e delle acque ad uso domestico è soltanto un ulteriore tentativo atto a gettare fumo negli occhi, finalizzato a lasciar trasparire l’operosità regionale sulla questione. In realtà, dinanzi ad una simile emergenza ambientale e sanitaria, poiché di emergenza si tratta, non è affatto necessario e risolutivo procedere a step, gradino per gradino, ed a suon di proclami per raccogliere applausi.
La tempistica fa la differenza, pertanto la Regione dia il via al più presto ad un’opera di bonifica che interessi l’intera valle attraversata dal fiume Sacco e le aree ad essa immediatamente attigue. In questo caso non si può affatto operare una distinzione certa tra siti più compromessi e siti meno inquinati, considerato anche il tempo prolungato a cui il suolo e la stessa aria sono stati esposti all’azione di agenti inquinanti. I cittadini, soprattutto i residenti dell’area in oggetto, non hanno affatto bisogno di proclami, piuttosto necessitano di una risoluzione celere e definitiva di quello che si è tramutato in un cancro ambientale che ha pervaso un’area di vaste dimensioni, compromettendo la salute di intere generazioni.