I numeri diffusi dall’ufficio finanze del Comune di Frosinone relativi al triennio 2015-2017, concernenti i contributi regionali e statali, non lasciano spazio ad interpretazioni. Il trasferimento regionale per il mantenimento degli anziani in RSA ha subito una riduzione del 42%: tuttavia, il servizio non ha subito variazioni, dal momento che il mancato ingresso di risorse dalla Regione Lazio ha determinato un incremento della quota di spesa a carico del Comune.
La Regione Lazio ha ridotto, poi, in modo notevole, il contributo relativo al finanziamento delle funzioni generali della pubblica istruzione, che si è tradotto in un calo del 41%. Per quanto riguarda i contributi statali la riduzione è di entità più rilevante: il Fondo Di Solidarietà Comunale si è ridotto nel triennio di € 1.438.000 e non è stato possibile recuperare la perdita di gettito con l’incremento dell’aliquota dell’IMU sulla seconda casa, già fissata con il piano di riequilibrio all’importo del 10,6 per mille.
“Sulla situazione finanziaria degli enti locali – ha dichiarato l’assessore al bilancio e alle finanze, Riccardo Mastrangeli – gravano, in modo particolarmente drammatico, i tagli operati dal Governo centrale e dalla Regione Lazio. Il Comune di Frosinone è più penalizzato di altri dai mancanti introiti, a causa della procedura di riequilibrio finanziario innescata per porre rimedio a un ‘buco’ di 50 milioni di euro di debiti, che non ha certo generato l’attuale amministrazione.
Vista la gravità della situazione, il Comune ha messo in atto interventi eccezionali sulle entrate. Il piano di riequilibrio in questione, però, è stato redatto tenendo conto della legislazione vigente in quel momento: oggi, però, le casse comunali, soggette a procedura di armonizzazione contabile, subiscono inoltre un minor gettito finanziario derivante dai tagli operati da Regione e Stato. La preoccupazione maggiore dell’ente di piazza VI dicembre, impegnato da cinque anni nell’estrema razionalizzazione della spesa disponendo di un personale ridotto all’osso, riguarda il livello qualitativo e quantitativo dei servizi offerti alla cittadinanza: a causa delle restrizioni finanziarie operate da Governo e Regione, infatti, il Comune di Frosinone rischia di diminuire l’offerta di servizi, per raggiungere il pareggio di bilancio.
Questa ipotesi, se dovesse trasformarsi in realtà, sarebbe intollerabile, visto il momento storico in cui viviamo, nel quale la crisi economica sta minando la serenità di tante famiglie. Questa amministrazione comunale ha lavorato perché Frosinone si ponesse alla guida dei capoluoghi del Lazio in materia di uscite e investimenti nel settore dell’assistenza sociale, relativamente, quindi, all’erogazione di servizi come asili nido, residenze per anziani, prevenzione e riabilitazione domiciliare, assistenza alle famiglie con portatori di handicap o colpite da fenomeni gravi di disagio economico e sociale.
È impensabile che, a causa della politica miope di Regione e Stato, il Comune debba voltarsi dall’altra parte rispetto alle criticità e alle difficoltà che, quotidianamente, molti nostri concittadini vivono. Da un lato, i contributi destinati agli enti locali sono stati tagliati pesantemente, dall’altro lo Stato si è attribuito maggiori risorse per poter spendere di più. Ciò, però, non può ripercuotersi sulle vite di tanti cittadini che stanno già pagando il prezzo altissimo della crisi economica. Qualora, poi, Governo e Regione avessero deciso di smantellare completamente lo stato sociale, allora lo dicano chiaramente per farci mettere l’anima in pace”.