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Emergenza idrica a Lariano. l’opposizione chiede il consiglio straordinario sulle inadempienze di Acea

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Sospensione idrica al XIV e XV municipio di Roma, ecco quando

LARIANO: L’ OPPOSIZIONE RICHIEDE IL CONSIGLIO STRAORDINARIO SULL’ EMERGENZA IDRICA. VERRI: SI RIFERISCA SULLE INADEMPIENZE DI ACEA ATO 2 E SULLE MISURE DA INTRAPRENDERE.

Non c’è pace per gli abitanti dei Castelli Romani, a causa dell’emergenza idrica che si è abbattuta sui Comuni Laziali. Tra I più colpiti, I cittadini del Comune di Lariano, che vedono susseguirsi intere giornate, senza nemmeno il flusso minimo garantito per legge, con gravi conseguenze igieniche e sanitarie, che vanno ad aggiungersi ai ben noti disagi. Questa mattina, stanchi delle generiche promesse dei rappresentanti di Acea Ato 2, I consiglieri d’opposizione hanno protocollato  una richiesta di consiglio Comunale straordinario, al fine di impegnate il Comune ad assumere una posizione netta nei confronti di ACEA ” I disagi che I cittadini di Lariano stanno vivendo, la negazione di un diritto fondamentale come l’accesso all’acqua, hanno un solo responsabile: Acea Ato 2″‘Tuona in una nota Sabrina Verri (Movimento per Lariano). “Se anche le falde si fossero abbassate per mancanza di precipitazioni, la dispersione del 40% della rete idrica, vede il gestore come unico responsabile della crisi, specialmente se in oltre 10 anni, non ha investito un solo centesimo nell’ammodernamento della rete idrica, sebbene avesse tale obbligo specificato nel contratto di servizio, Lariano e i suoi abitanti hanno il diritto/dovere di tutelarsi, in ogni sede: civile amministrativa e penale.

Ci auspichiamo che il Sindaco sappia far propria questa battaglia, nell’interesse dei suoi cittadini”. Immediato il commento del Comitato Equi Diritti: “Esprimiamo il nostro plauso alla politica del Comune di Lariano. Finalmente I Comuni si stanno ribellando ad un gestore che, dopo essersi accaparrato  le risorse idriche dei Castelli Romani, arrivando a triplicare le bollette delle utenze, lascia I cittadini senz’acqua a causa di una decennale gestione che ricorda un “patto leonino”. Resta assordante sul tema il silenzio dell’ANCI Lazio e dello stesso Prefetto di Roma, che torniamo a sollecitare affinché non si lasci illegittimamente scavalcare, nei poteri di ordinanza, dagli amministratori delegati di una società per azioni.” Concludono dal Comitato.