Si è opposto alle disposizioni dei suoi superiori, che gli avevano assegnato la conduzione di un treno sulla tratta Termini-Giardinetti, perché il mezzo non seguiva le norme di sicurezza richieste dall’Ustif, in quanto avrebbe avuto bisogno del supporto di un secondo macchinista, che avrebbe potuto azionare il freno qualora il conducente avesse avvertito un malore.
Questa la disavventura occorsa lo scorso 14 Luglio ad un macchinista, nonché noto esponente sindacalista, dell’azienda di trasporti romana Atac. Su questi treni non è presente l’innovativo sistema chiamato “uomo morto attivo”, che consente al mezzo di frenare automaticamente nel caso in cui il macchinista abbia dei problemi. Così, ha rifiutato di prendere servizio e lo ha comunicato ai dirigenti, che non hanno affatto preso bene il suo gesto.
Infatti ne è scaturito un diverbio durante il quale l’autista del treno Roma-Giardinetti è stato colpito da un malore, tanto da rendere necessario l’intervento dell’ambulanza nel deposito di Centocelle.
Al loro arrivo i medici hanno trovato l’uomo in un forte stato di agitazione, con la pressione sanguigna altissima che ha indotto i soccorritori ad accompagnarlo in ospedale e l’incidente è stato poi classificato come infortunio sul lavoro.
In seguito, il macchinista ha raccontato la sua versione dei fatti. Ha dichiarato di essersi accorto che il mezzo messo non rientrava negli attuali standard di sicurezza e di avere quindi comunicato ai dirigenti le sue intenzioni. Stando alla sua versione, i sette dirigenti avrebbero prima rivolto parole pesanti al suo indirizzo e poi messo fuori servizio l’uomo, il quale avrebbe poi ricondotto il mezzo al deposito. Del malore ha invece detto di non ricordare nulla, se non di essersi svegliato in ospedale con un principio di sincope.
Il pensiero non può che andare a ciò che è accaduto la scorsa settimana nella stazione della metro B di Termini, dove una donna è rimasta incastrata nelle porte scorrevoli di un convoglio in partenza ed è stata trascinata per centinaia di metri.
L’ultimo commento dello sfortunato conducente di questa storia è stato di solidarietà per la categoria in questione, asserendo di quanto i macchinisti siano oggetto di minacce quando cercano di svolgere il loro compito con professionalità, oppure vengano messi alla gogna nel momento in cui si verifichino incidenti durante i quali non ci siano norme di sicurezza adeguate. L’autista del treno Roma-Giardinetti ha spiegato la sua versione dei fatti. Non resta che conoscere anche quella dei dirigenti. Speriamo che l’uomo, dopo il malore subìto, adesso stia bene.