È destinato ad aumentare il livello di scontro dovuto all’emergenza idrica nella Provincia di Roma. La Regione Lazio ha infatti intimato ad Acea di sospendere I prelievi dal lago di Bracciano, a partire dal prossimo 28 Luglio.
Il provvedimento, resosi necessario per salvaguardare l’ecosistema del bacino è stato mal digerito dai rappresentanti di Acea Ato 2, i quali, dopo aver definito “illegittimo” il provvedimento pubblico emanato ed aver paventato disagi per oltre 1.500.000 cittadini romani, hanno ventilato l’ipotesi di azioni legali a tutela dell’utenza.
Tali dichiarazioni hanno trovato la durissima risposta del Comitato Equi Diritti, che in una nota del portavoce Marco Milani ha dichiarato: “Ben vengano le azioni legali, ma da parte di Sindaci e cittadini, nei confronti di un gestore inadempiente agli obblighi di ammodernamento di una rete idrica che, ricordiamolo, disperde oltre il 40% delle acque captate.
Da oltre 10 anni, nonostante gli impressionanti utili, non un solo centesimo è stato investito da Acea nel previsto obbligo contrattuale di ammodernamento della rete. Interi paesi ricchissimi d’acqua si sono visti sottrarre le preziose risorse idriche ed i loro cittadini, nonostante bollette quasi triplicate, si sono visti privare con turnazioni illegittime del diritto ad un bene fondamentale come l’acqua.
È il caso di ricordare ad Acea come questi siano i reali “interessi dell’utenza” e che non debba essere l’ecosistema di un bacino come Bracciano o il disagio dei cittadini il prezzo da pagare per le pessime politiche gestionali ed affaristiche di una società per azioni.
Equi Diritti torna a sollecitare l’intervento di Sindaci e Prefetto su una vicenda che, per gli interessi in gioco, non può e non deve continuare ad essere lasciata all’arbitrio di interessi economici privati, oltretutto intervenuti con lo strumento dell’affidamento diretto”, concludono da Equi Diritti.