Riceviamo e pubblichiamo:
L’emergenza immigrazione si ripercuote, come previsto, ancora una volta sulla nostra provincia di Frosinone. Altri 600 profughi in arrivo. Individuati 34 comuni del territorio ove saranno collocate le strutture di accoglienza, tra cui Castrocielo, Sant’ Andrea del Garigliano, Ausonia, Coreno Ausonio, Sant’Apollinare, Sant’ Elia Fiumerapido, Colfelice, Cervaro, Broccostella, Piglio, Pico, Picinisco.
L’emergenza nazionale è in realtà l’emergenza dei singoli territori, delle province, dei comuni, poiché i problemi giornalieri, legati alla gestione del fenomeno migratorio, gravano sulle spalle dei sindaci, oltreche gravidi di responsabilità, impotenti nell’affrontare la questione. Il nostro territorio è al collasso, occorre preservare un equilibrio sociale già precario. Le province, e con esse le piccole comunità cittadine, non possono essere la panacea ad un fenomeno migratorio che da anni non accinge ad arrestarsi, che, al contrario, è giunto ad oggi nella fase acuta.
Credo che sia appropriato, a questo punto, far si che i comuni ospitanti impieghino i migranti in lavori socialmente utili, in modo che possano offrire un contributo alla comunità cittadina ospitante. L’acutizzarsi del fenomeno è da imputare ad un governo incapace di porre un veto, di imporsi nel panorama politico europeo, di battere letteralmente il pugno sul tavolo, inaugurando un dialogo con gli altri paesi dell’UE che fosse realmente volto a ricercare una soluzione condivisa.