Due settimane di tempo per respirare e fare anche qualche conticino. Con la nazionale pronta a reclamare il suo spazio e la serie A che abbandona momentaneamente la scena è la cara, vecchia matematica a salire alla ribalta, guadagnandosi di colpo le attenzioni quando mancano otto turni all’enunciazione dei verdetti finali.
Numeri pesanti, pronti ad acquistare valore a ogni giro di lancette, cifre che raramente nascondo la verità e, anzi, raccontano dinamiche spesso offuscate dall’adrenalina del momento. Soprattutto se rapportate a quelle del passato, recente e non.
La storia del campionato italiano parla chiaro: da quando il torneo è stato portato a 20 squadre, solo in due occasioni ci sono volute più di 37 lunghezze per spuntarla. Nell’anno d’esordio del nuovo format, stagione 2004/2005, al Bologna non bastarono addirittura 42 punti per farcela (i felsinei persero lo spareggio con il Parma), mentre nella stagione 2006/07 Reggina, Siena, Torino e Cagliari stabilirono in 40 punti la soglia della zona franca.
Dal campionato successivo fino ad oggi, però, la musica è decisamente cambiata: i canonici 40 punti spesso portati ad esempio come quota ideale per la salvezza – costituiscono un bottino ormai eccessivo e in ben cinque circostanze su otto sarebbero stati sufficienti anche 33, 35 o 36 punti per cavarsela.
Buone notizie, dunque, per un Frosinone che sta profondendo il massimo sforzo nel tentativo di raggranellare quei punti che mancano alla sua classifica. Vero anche che, in questo caso, i precedenti non fanno giurisprudenza e bisognerà stare attenti alla spinta di alcune squadre – Carpi in primis – che potrebbero lanciare una volata significativa da qui al 15 maggio, alzando pericolosamente i livelli indicati.
Prendendo per buone le ultime tendenze, ad ogni modo, ai canarini servirebbero almeno 10 punti per spuntarla, forse anche 11 o 12 per ritagliarsi un piccolo margine di tranquillità. La domanda da un milione di dollari è la seguente: quali saranno gli avversari “adatti” per portare a termine la missione? La risposta ovviamente, almeno in partenza, non può che essere “tutti”, perché è chiaro che ogni punto potrebbe essere decisivo e anche gli appuntamenti sulla carta più impegnativi – come poteva essere quello con la Fiorentina – possono portare sorprese inaspettate.
Si gioca sempre per ottenere il massimo, in sostanza, e solo dopo ogni triplice fischio finale si tireranno le somme. La questione delle tabelline – inevitabilmente – stuzzica però le fantasie di tutti e siamo sicuri che anche Stellone e la squadra avranno studiato una sorta di percorso ideale, anche perché il tecnico giallazzurro ha dichiarato a più riprese che la quota salvezza si sarebbe assestata sui 38 punti.
Si partirà dalla trasferta di Genoa, impegno che non rientra forzatamente tra quelli segnati con la matita rossa, ma sul quale si nutre qualche velleità di strappare almeno un punticino. Discorso anche più accentuato per quanto riguarda la successiva sfida con l’Inter: contro la lanciata truppa di Mancini le speranze sono ben poche e anche qui tutto ciò che arriverà sarà accolto con il sorriso sulla bocca.
La vera prova del nove per il Frosinone ci sarà la settimana dopo: in tre giorni, quelli che intercorrono dal match con il Verona a quello con il Chievo, Dionisi e compagni si giocano tutto o quasi. Nella doppia trasferta scaligera non sono ammessi passi falsi: serve portare a casa almeno quattro punti, se poi ne dovessero arrivare sei allora si concretizzerebbe un piccolo capolavoro. È proprio questo – in sostanza – il momento nel quale i canarini dovranno conquistare la loro seconda vittoria in trasferta, un fattore indispensabile nell’economia generale della classifica.
Altro appuntamento da non fallire sarà il successivo big-match del Matusa contro il Palermo: in quell’occasione i punti in palio varranno doppio e in campo bisognerà mettere il 120% per far propria la gara chiave della stagione. Successivamente arriverà la trasferta con il Milan e qui la speranza è quella di trovarsi di fronte una squadra scarica, visto che la zona Champions appare ormai un miraggio per i rossoneri, in modo tale da poter avere qualche ambizione di strappare un punticino.
La tappa finale del cammino interno vedrà poi il Frosinone opposto al Sassuolo e anche in questa occasione non si potrà prescindere da una vittoria per dare la spinta – si spera decisiva – verso la salvezza. Anche perché l’ultimo impegno in calendario al San Paolo di Napoli non promette nulla di buono, nonostante la truppa di Sarri potrebbe non avere più nulla da chiedere al campionato.