Cominciano a dirimersi le prime nubi riguardo al giallo sul ritrovamento del corpo di una ragazza, avvenuto verso la mezzanotte di ieri sulla Monti Lepini nel comune di Prossedi. Secondo i primi accertamenti, la salma rinvenuta sarebbe quella di una ragazza di 23 anni residente a Frosinone.
A quanto risulta, sembra che la giovane, di probabile nazionalità italiana, esercitasse il mestiere di prostituta sulle strade di Nettuno, dove veniva condotta regolarmente ogni sera per poi fare ritorno in mattinata nel capoluogo ciociaro.
Nonostante rimangano ancora numerosi lati oscuri ad offuscare le indagini, le forze dell’ordine stanno ricostruendo ciò che potrebbe essere successo nella nottata. Sembra infatti che la ragazza viaggiasse su una macchina con altre quattro persone, un uomo e una donna probabilmente di nazionalità rumena e due bambini. Le indagini in questo momento sono focalizzate anche nel cercare di individuare il rapporto esistente tra queste persone.
Una delle ipotesi più accreditate al momento è quella di un giro di prostituzione che avrebbe visto la giovane quale elemento facente parte di un clan che gestisce il giro. La ragazza, infatti, veniva appunto tradotta ogni sera presso le strade della provincia pontina, proprio come accaduto ieri notte. La causa del decesso rimane però tuttora un mistero: tutto lascerebbe pensare ad un malore, anche se appare molto difficile supporre che una ragazza di 23anni possa essere deceduta per cause naturali.
Nessuna ipotesi al momento è esclusa, anche quella di una possibile ritorsione dei suoi aguzzini o di una lite con un cliente particolarmente violento, che potrebbe averla picchiata causando poi il malore fatale. Sul corpo sono infatti emersi alcuni segni di violenza. L’esame autoptico farà probabilmente maggior chiarezza sulla dinamica di quanto successo e rivelerà anche se la giovane abbia assunto o meno sostanze stupefacenti che potrebbero aver generato il malore, poi risultato fatale. Quella dell’uso di droghe è infatti una pratica abbastanza comune per aumentare la resistenza fisica o fornire prestazioni di un certo tipo.
Le uniche certezze per il momento sono relative alla dinamica di quanto è accaduto: la donna si è sentita male in serata e, infatti, stava tornando a casa in un orario decisamente insolito. L’allarme, ad ogni modo, è stato lanciato proprio dall’uomo che si trovava in macchina con lei, ma questo ovviamente è – al momento – un elemento troppo debole per poter compiere una ricostruzione plausibile su quanto successo.
Le indagini ad ogni modo vanno avanti a ritmo serrato e non è escluso che possano emergere novità già nelle prossime ore.