In seguito allo sgombero delle persone ancora presenti nell’immobile di via Curtatone e nelle vie limitrofe, l’amministrazione capitolina si è attivata immediatamente per erogare assistenza e supporto a tutte le persone coinvolte. In particolare gli operatori della Sala Operativa Sociale (SOS) sono intervenuti garantendo priorità a tutte le fragilità: famiglie con minori, anziani non autosufficienti e disabili.
Durante le procedure effettuate presso l’Ufficio Immigrazione della Questura, in via Patini, sono stati forniti viveri e bevande a tutti i presenti. Nel complesso, all’interno dell’immobile privato, erano state censite 107 fragilità: 20 erano state prese in carico presso il circuito di assistenza capitolino nei giorni scorsi. Altri 28, di cui 9 minorenni, sono stati collocati oggi.
Gli altri non hanno accettato le sistemazioni proposte ma continuano a ricevere tutta l’assistenza necessaria. Nei mesi scorsi, nonostante ripetuti tentativi, per gli operatori della SOS non era stato possibile effettuare il censimento a causa dell’opposizione degli occupanti.
Roma Capitale continuerà a mettere in campo tutti gli strumenti e le opzioni, come previsto dal decreto legge n. 14/2017 a propria disposizione per assistere le persone sgomberate dall’immobile di via Curtatone.
Stando a quanto riportato nella giornata odierna, sembra che la Sea Servizi Avanzati, la società che ha in gestione l’immobile di Via Curtatone, abbia offerto disponibilità per sistemare negli alloggi di sua proprietà a Colleferro circa 80 migranti, con un comodato d’uso gratuito per sei mesi. Per le altre 400 persone resta però aperto il problema e il rischio è quello che continuino a vagare in giro per la città alla ricerca di sistemazioni occasionali, con possibili ripercussioni anche sul tema della sicurezza.