Orrore nei cassonetti dei Parioli: un’altra donna vittima di violenza. Quasi ogni giorno, tutti gli organi di stampa ci raccontano episodi di violenza domestica, di stragi familiari e di vite spezzate. Ragazze, donne, mogli e soprattutto madri che vengono uccise dagli uomini di cui si fidavano, con i quali credevano di aver costruito un rapporto di amore, di amicizia, o con i quali avevano un rapporto di parentela che purtroppo però le ha portate ad una fine spietata.
Vite spezzate per mano di uomini che avrebbero dovuto proteggerle, amarle e rispettarle.
Soltanto pochi giorni fa, è stata diffusa la notizia di un uomo che ha ucciso la propria sorella cercando di occultare parti del suo corpo in vari cassonetti della spazzatura nelle zone di Roma dei quartieri Flaminio e Parioli. Non solo vittima di violenza, non solo vittima di un brutale omicidio ma torturata anche a seguito della morte. Senza che nessuno si accorgesse di nulla, senza un minimo di dignità e rispetto. Concetti questi sconosciuti all’interno della cultura della violenza.
Sono state 120, infatti, le donne uccise per mano di un uomo nel corso dell’anno 2016 (Fonte ISTAT) e sono migliaia le donne che subiscono violenze fisiche, psicologiche, economiche, stalking, spesso senza neanche riconoscere il reato che viene messo in atto, nella maggioranza dei casi senza avere la possibilità di chiedere aiuto, a causa anche dell’isolamento nel quale sono costrette a vivere.
Donne che non riescono ad immaginare una via di uscita, una soluzione per porre fine all’incubo che stanno vivendo da giorni, mesi e spesso anni. Anni di umiliazioni, denigrazioni, minacce, botte e silenzi.
Le donne che vivono legami di questo tipo e che riescono, non senza difficoltà, ad iniziare un percorso psicoterapeutico, possono riuscire a mettere un punto al loro incubo, cercando di prevenire il peggio e ricominciando a vivere una vita degna di essere vissuta. Un percorso psicoterapeutico può infatti aiutare e sostenere queste donne ad acquisire gli strumenti che consentiranno loro di riconquistare la propria autonomia, liberandosi dai sensi di colpa e dalla vergogna che spesso si provano nelle relazioni violente.